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Aveva materiale dell’Isis e si auto-addestrava per compiere attentati: arrestato a Cosenza

Un italiano residente in provincia di Cosenza è stato arrestato per auto-addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale. Nel materiale sequestrato manuali sulla realizzazione di ordigni, tutorial sulla conduzione di operazioni terroristiche, documenti sull’auto addestramento per il compimento di attentati, immagini di esecuzioni dell’Isis, riviste dell’Isis, Al Qaeda e altri gruppi terroristici, documenti in arabo auto prodotti dall’indagato.
A cura di Susanna Picone
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Immagine di repertorio
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Auto-addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale. È di quanto è accusato un cittadino italiano residente in provincia di Cosenza e arrestato questa mattina dalla polizia, che ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Catanzaro. Il provvedimento nei confronti dell’italiano arriva al termine di un'attività investigativa condotta dalla Digos Distrettuale di Catanzaro e di Cosenza, dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni e dal Servizio per il Contrasto all’Estremismo e Terrorismo Esterno della Dcpp/Ucigos, dirette e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Catanzaro, con il Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, il Procuratore Aggiunto Vincenzo Capomolla e il Sostituto Procuratore Graziella Viscomi.

L’indagine, denominata "Miraggio", è stata avviata in relazione alla segnalazione, acquisita in ambito di collaborazione internazionale, della condivisione, su una piattaforma digitale di contenuti, in lingua araba, di propaganda del terrorismo di matrice jihadista. Approfondimenti di tipo tradizionale sono stati affiancati da attività tecnico-informatiche da specialisti del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, coordinate dal Servizio per il Contrasto all’Estremismo e Terrorismo Esterno della Dcpp/Ucigos. Le intercettazioni hanno inoltre permesso di concentrare le indagini nei confronti dell’indagato.

Dalle intercettazioni è emerso come l'uomo disponesse di numerosi account su piattaforme social (Telegram, Rocket Chat, Riot) attraverso le quali partecipava a gruppi chiusi di chiara connotazione jihadista per accedere ai quali bisognava essere accreditati e quindi ritenuti affidabili dagli amministratori dei canali. L’analisi tecnico-informatica sui dispositivi sequestrati ha evidenziato l’osservanza di regole tecniche di anonimizzazione e di archiviazione sicura del materiale informatico presenti sulle infografiche della propaganda del Califfato. Sono stati trovati manuali di istruzioni sulla realizzazione di ordigni, tutorial sulla conduzione di operazioni terroristiche, documenti sull’auto addestramento per compiere attentati, video e immagini cruente di esecuzioni dell’Isis, riviste ufficiali delle agenzie mediatiche dell’Isis, Al Qaeda e altri gruppi terroristici, e infine anche documenti in lingua araba auto prodotti dall’indagato.

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