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Attentato a Susanna Schlein, cosa sappiamo finora su movente e mandanti

Si indaga a tutto spiano per individuare i colpevoli dell’attentato a Susanna Schlein, prima consigliera d’ambasciata d’Italia ad Atene. Occhi puntati sugli anarchici e sul gruppo Roubikonas.
A cura di Chiara Ammendola
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Si indaga senza sosta sull'attentato a Susanna Schlein, prima consigliera dell'ambasciata italiana ad Atene che ha visto la sua auto bruciare all'esterno del cancello di casa nel quartiere di Zografo. Un'esplosione ha svegliato lei e la sua famiglia nel cuore della notte, nessuno per fortuna è rimasto ferito: “Siamo vivi per miracolo – continua a ripetere da ieri – la mia famiglia è ancora scossa per il rischio corso, del tutto inaspettato”.

Chi ha piazzato quell'esplosivo voleva intimorire la diplomatica italiana ma soprattutto voleva colpite l'istituzione, ciò che lei rappresenta. Ne sono certi gli inquirenti che spiegano come al momento non vi siano rivendicazioni ma la pista da seguire è quella anarchica. Gli occhi e quindi le indagini sono puntate sul gruppo insurrezionalista greco denominato Roubikonas "in stretto contatto con organizzazioni italiane e spagnole".

Solo qualche giorno fa, secondo quanto raccontato dalla stessa Schlein, ci sarebbe stato un volantinaggio all'esterno dell'ambasciata italiana in solidarietà ad Alfredo Cospito", l'anarchico al 41 bis per l'attentato a Roberto Adinolfi, l’ad di Ansaldo nucleare che fu gambizzato e per quello alla caserma dei carabinieri di Fossano nel 2006 in cui esplosero due pacchi bomba.

Inoltre "tre giorni fa – racconta l'ambasciatrice – hanno imbrattato di vernice la porta della camera di commercio italo-greca". E in un video su Facebook Roubikonas appendeva uno striscione sul muro dell'ambasciata d'Italia: "Seguite il vostro leader", era scritto sotto il cadavere di Mussolini.

Sorella maggiore di Elly, in corsa per la segreteria del Pd, Susanna Schlein lavora all'ambasciata italiana ad Atene che conta quattro diplomatici, 11 impiegati italiani e 15 residenti. Nella notte tra giovedì e venerdì intorno alle 3 e mezza ha udito un forte boato provenire dall'esterno della villetta in cui vive con la famiglia. A esplodere una delle due auto parcheggiate sotto casa. Un messaggio intimidatorio che avrebbe potuto però avere conseguenze più gravi vista la presenza dei tubi del gas che dal garage, poco distante dal luogo dell'esplosione, corrono verso la casa e le camere da letto.

È proprio qui che è stata lanciata la bottiglia molotov che per fortuna non è esplosa nel colpire la seconda auto. “Se fosse esplosa saremmo di fronte a una tragedia”, le parole del ministro degli Esteri Antonio Tajani che si è subito messo in contatto con l'ambasciatrice Falcinelli e Schlein prima di volare in Grecia.

“La mia famiglia è ancora molto scossa per il terribile rischio che abbiamo corso questa notte – ha commentato Schlein – è stato del tutto inaspettato. Ora dobbiamo guardare avanti e non avere paura, affidandoci all'azione della magistratura italiana e greca per identificare i responsabili. Ho ricevuto tantissimi attestati di solidarietà”.

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