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Attaccato dallo squalo mentre va in kayak davanti alle coste italiane: “Sotto shock per due giorni”

“Il mare è come una foresta con le sue bellezze e i suoi feroci predatori, prima di entrarvi bisogna essere consapevoli che possa accadere l’imponderabile” ha spiegato Giuseppe Lorusso.
A cura di Antonio Palma
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Brutta avventura per un farmacista pugliese amante del kayak che, durante una traversata a remi sulla canoa a poche decine di metri dalle nostre coste, si è ritrovato attaccato da uno squalo, riuscendo fortunatamente a scappare. L’episodio risale alla domenica del primo maggio mentre l’uomo, Giuseppe Lorusso, faceva una traversata in mare con un amico da Ginosa Marina verso Castellaneta Marina, in provincia di Taranto. Ad un certo punto, a circa 70 metri dalla costa, si sono imbattuti in uno squalo toro che ha attaccato Lorusso mordendo anche il kayak sulla fiancata e tentando di farlo cadere in mare. L’uomo ha reagito a colpi di pagaia e fortunatamente è riuscito a far desistere il grosso esemplare valutato come lungo oltre 3 metri e 150 kg di peso.

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“Sono rimasto in stato di shock per due giorni e tutt’ora ho ancora gli incubi. Il mare ti dà tutto e ti toglie tutto. Chi lo vive tutto l’anno come me ne è consapevole” ha raccontato Lorusso che nell’attacco dello squalo ha perso anche il cellulare che gli è caduto in acqua ma fortunatamente ne è uscito illeso a parte il comprensibile spavento. “Eravamo arrivati ai primi lidi di Castellaneta Marina quando di fronte a noi abbiamo intravisto una grossa sagoma immobile che galleggiava. Andavamo a velocità moderata con il mezzo e mentre ci avvicinavamo sempre più, ci siamo accorti che era un grosso squalo. La bestia non ci ha dato il tempo di riflettere e ci ha attaccato con tutto il suo impeto e la sua ferocia cercando di addentare lateralmente sulla sinistra lo scafo del mio kayak” ha raccontato il farmacista, proseguendo: “Con lucidità e freddezza ho contrastato vigorosamente con la mia pagaia l’attacco dello squalo che ha tentato un paio di volte di farmi cadere dal mezzo, prima lateralmente e poi passando di sotto e scuotendo il kayak. A questo punto vi lascio immaginare il fragore dell’assalto e la violenza dell’impatto. Il mostro marino, dopo aver preso diverse pagaiate in testa dal sottoscritto ha desistito e dapprima ha girato intorno e poi si è inabissato. Lo squalo in questione è senza ombra di dubbio uno squalo toro, tra gli squali italiani più grossi e più aggressivi. È uno squalo che solitamente non attacca l’uomo ma se provocato ed affamato non disdegna affatto”.

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Una disavventura spaventosa che lo ha lasciato scosso ma Giuseppe, che è amante del mare, conta di potervi tornare presto. “Mi considero un ospite in mare e non farei mai del male agli squali che sono all’apice della catena alimentare e quindi come tali fondamentali per la salute dei mari. Il mio è solo un invito alla prudenza e soprattutto a non sottovalutare mai gli ecosistemi complessi. Il mare è come una foresta con le sue bellezze e i suoi feroci predatori, prima di entrarvi bisogna essere consapevoli che possa accadere l’imponderabile” ha spiegato, concludendo: “Qualche amico a cui gli ho raccontato il fatto mi ha chiesto se avessi intenzione di continuare a fare kayak. Gli ho risposto di sì. Sento ancora di amare profondamente il mare, ci tornerò presto".

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