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Astrazeneca ritira il vaccino anti Covid-19 in tutto il mondo: “Sul mercato ci sono prodotti più aggiornati”

Astrazeneca ha iniziato il ritiro mondiale del suo vaccino contro il Covid-19. Come spiegato dall’azienda, la decisione sarebbe motivata dal fatto che “sono stati sviluppati altri vaccini contro le nuove varianti e dunque c’è un surplus di prodotti. Ciò ha provocato un declino della richiesta per Vaxzevria, che in questo momento non è più prodotto o distribuito”.
A cura di Eleonora Panseri
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Astrazeneca ha iniziato il ritiro mondiale del suo vaccino contro il Covid-19 a causa di un'“eccedenza di vaccini aggiornati disponibili” che prendono di mira nuove varianti del virus. La notizia è stata riportata dal quotidiano britannico Guardian.

L' annuncio segue la decisione della società farmaceutica dello scorso marzo di ritirare volontariamente anche l'approvazione alla commercializzazione del vaccino negli Stati membri dell'Unione Europea (in termini tecnici, Autorizzazione all'Immissione in Commercio, AIC, ndr).

La richiesta di ritiro del vaccino era stata presentata il 5 marzo ed è entrata in vigore il 7 maggio. In una dichiarazione Astrazeneca ha affermato che la decisione è stata presa perché sono disponibili vaccini più aggiornati e adattati a colpire le varianti più recenti di Covid-19. Questo ha portato a un calo della domanda del vaccino che non viene più prodotto né fornito.

"Secondo stime indipendenti, solo nel primo anno di utilizzo sono state salvate oltre 6,5 milioni di vite umane e sono state fornite oltre 3 miliardi di dosi a livello globale", si legge nella nota. “I nostri sforzi sono stati riconosciuti dai governi di tutto il mondo e sono ampiamente considerati come una componente fondamentale per porre fine alla pandemia globale. Ora lavoreremo con le autorità di regolamentazione e i nostri partner per allinearci su un chiaro percorso da seguire per concludere questo capitolo e dare un contributo significativo alla pandemia di Covid-19”.

Alcuni Paesi hanno già smesso da tempo di fornire il vaccino. Non è disponibile per l’uso in Australia da marzo 2023, per esempio, sebbene il suo utilizzo fosse già stato gradualmente eliminato da giugno 2021 a causa dell’ampia disponibilità di vaccini più recenti.

Astrazeneca aveva anche cambiato il nome del suo vaccino Covid in Vaxzevria nel 2021. Era stato autorizzato per l’uso nei soggetti di età pari o superiore a 18 anni, somministrato sotto forma di due iniezioni, solitamente nel muscolo della parte superiore del braccio, a circa tre mesi di distanza. In alcuni paesi veniva utilizzato anche come richiamo.

Il legame tra vaccino Astrazeneca e trombosi

Sebbene il vaccino sia risultato complessivamente sicuro ed efficace, allo stesso tempo in casi rari comportava il rischio di un effetto collaterale, noto come trombosi con trombocitopenia o TTS. La rara sindrome si è verificata in circa due o tre persone su 100mila vaccinate con il vaccino Vaxzevria.

L'azienda anglo-svedese a fine aprile ha ammesso in documenti giudiziari nel corso di un procedimento legale a Londra il collegamento tra vaccino e trombosi e l'ammissione potrebbe aprire la strada a risarcimenti multimilionari, secondo quanto riferiscono i media britannici.

Il ritiro, tuttavia, non sarebbe legato a questo fatto. Il comunicato diffuso dall'azienda recita infatti: “Sono stati sviluppati altri vaccini contro le nuove varianti e dunque c’è un surplus di prodotti. Ciò ha provocato un declino della richiesta per Vaxzevria, che in questo momento non è più prodotto o distribuito. Dunque, Astrazeneca ha deciso di ritirarlo, a iniziare dal mercato europeo. Dunque, con partner e legislatori, ci muoveremo nei prossimi mesi per concludere questo nostro capitolo e importante contributo nella pandemia da Covid-19”.

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