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I dubbi sulla morte della 18enne Camilla Canepa. I genitori: “Non aveva malattie ereditarie”

Proseguono le indagini sul caso di Camilla Canepa, la ragazza di 18 anni di Sestri Levante morta due giorni fa per una trombosi del seno cavernoso, insorta a una decina di giorni dalla somministrazione del vaccino Astrazeneca durante un open day. I magistrati stanno cercando di ricostruire la catena di responsabilità legata alla tragedia.
A cura di Biagio Chiariello
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Barbara e Roberto Canepa, i genitori di Camilla, la 18enne deceduta a Genova dopo aver ricevuto la prima dose di Vaxzevria (AstraZeneca), parlano delle condizioni di salute della figlia: "Era sana. Non aveva alcuna malattia ereditaria". Un nuovo aggiornamento in quella strada che stanno percorrendo i magistrati per capire cosa sia accaduto. Perchè i dubbi sulla morte della giovane sono tanti, domande che possono venir sciolte in parte dall'autopsia affidata a due esperti – l'anatomopatologo Luca Tajana e l'ematologo Franco Piovella, che riceveranno l'incarico martedì – ma soprattutto dal materiale documentale acquisito dai Nas per conto della procura. Nella scheda anamnestica, ovvero il certificato da compilare prima dell’inoculazione del vaccino, gli inquirenti hanno appreso che la giovane non aveva dichiarato alcuna patologia né terapia farmacologica a differenza di quanto riscontrato in seguito all’ospedale di Lavagna, nella prima notte di osservazione prima del trasferimento a Genova. Eppure nelle cartelle cliniche emerge un termine medico chiaro, piastrinopenia autoimmune familiare.

Le indagini

Ora la Procura deve capire se la ragazza fosse a conoscenza o meno di questa condizione. Nei prossimi giorni gli inquirenti sentiranno i medici e gli infermieri vaccinatori: l'obiettivo è capire precisamente quali informazioni sul suo stato di salute sono state fornite alla 18enne. C'è da dire che Camilla il 29 maggio aveva iniziato una terapia con altri due farmaci – uno a base di ormoni, il Progynova, e uno di estrogeni, il Dufaston – che secondo quanto ha spiegato una fonte sanitaria vicina alla vicenda comporterebbero un rischio trombotico: il dottore che glieli ha prescritti potrebbe dare un'ulteriore svolta alle indagini. Da una parte gli gli investigatori devono capire se la ragazza fosse cosciente dei rischi, dall'altra se lo stesso medico fosse al corrente di avere davanti una ragazza vaccinata con AstraZeneca.

Le parole dei genitori di Camilla

"I genitori di Camilla confidano nel rispetto del loro dolore e della loro privacy… e la ragazza non aveva alcuna malattia ereditaria". Lo ha detto l'avvocato della famiglia Canepa, Angelo Paone, affermando che "non c'è alcun comunicato ufficiale" della famiglia.

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