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Arezzo, va in caserma ma si rifiuta di parlare con il carabiniere perché è meridionale

È stata denunciata per minaccia a pubblico ufficiale con l’aggravante della discriminazione razziale una donna di 32 anni che è entrata nella caserma di Pieve Santo Stefano, in provincia di Arezzo, rifiutandosi però di parlare con il carabiniere a causa dell’accento meridionale di quest’ultimo.
A cura di Stefano Rizzuti
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Una vicenda che si può definire quantomeno bizzarra e che ha come protagonista una donna di 32 anni, di origini sarde e residente a Pieve Santo Stefano, in provincia di Arezzo. La donna è andata in caserma, ma quando ad accoglierla è arrivato un carabiniere con un accento meridionale facilmente riconoscibile, in quel momento in servizio, lei ha deciso di rifiutarsi di parlare con il militare. Per questo motivo i carabinieri della stazione di Pieve Santo Stefano hanno denunciato la donna, dopo che ha lasciato la caserma non essendo riuscita a parlare con altri militari. La vicenda risale agli scorsi giorni, quando la 32enne si è presentata in caserma, cambiando però idea appena ha sentito l’inflessione dialettale del carabiniere di guardia. A quel punto ha chiesto di poter parlare con qualsiasi altro militare, escluso colui che l'aveva accolta.

Il carabiniere, dopo aver sentito questa strana richiesta, ha risposto alla donna rivolgendole alcune domande, nel tentativo di scoprire per quale motivo fosse andata in caserma e chiedendole, inoltre, un documento di riconoscimento per poterla identificare. La 32enne, però, in seguito a queste richieste si è iniziata ad agitare e ha chiesto al militare di lasciarla andare, utilizzando anche un tono minaccioso e intimando di essere lasciata andar via. La donna si è quindi allontanata liberamente dalla caserma, ma è stata poi rintracciata e identificata nei due giorni successivi a quanto accaduto all'interno della caserma. La 32enne, una volta individuata, è stata denunciata per minaccia a pubblico ufficiale con l’aggravante della discriminazione razziale.

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