Angela Dargenio uccisa dall’ex marito a Torino, la figlia: “Spero mio padre marcisca in galera”
Un agguato in piena regola: viene descritto così il femminicidio di ieri a Torino, dove una guardia giurata di 50 anni, Massimo Bianco, ha sparato e ucciso l’ex moglie Angela Dargenio, di due anni più giovane e come lui originaria di Manduria, nel Tarantino. La donna stava rincasando dopo avere fatto la spesa, lui l’ha aspettava sul pianerottolo. Il delitto si è consumato in un condominio di corso Novara 87, nel quartiere Barriera di Milano, periferia nord-ovest di Torino. La vittima, colpita da cinque pallottole a distanza ravvicinata, non ha avuto scampo.
La coppia si era separata da alcuni mesi
Angela Dargenio si era separata da alcuni mesi dall’uomo che l’ha uccisa, ma lui era rimasto a vivere nello stesso palazzo in cui vivevano anche i figli, un ragazzo di 16 anni che stava con la mamma, e una 26enne che abita col compagno e un figlio piccolo di fronte all'alloggio della vittima. Proprio la figlia Eleonora ieri sera è stata ascoltata dagli inquirenti in Questura: "Marcisca in prigione per il male che ha fatto, che muoia da solo", le parole che la giovane ha rivolto ai cronisti che l'aspettavano fuori dagli uffici di corso Vinzaglio. "Se me lo avessero detto che sarebbe finita così non ci avrei mai creduto. Mi sembra di vivere un'altra vita", ha aggiunto la ventiseienne dopo essere stata soccorsa da una ambulanza per un malore.
Interrotto l'interrogatorio della guardia giurata
A quanto si apprende, l’interrogatorio di Massimo Bianco è stato interrotto su richiesta del suo avvocato: l'uomo, frastornato e in lacrime, avrebbe parlato di un altro uomo e anche di discussioni avute con la vittima relative ai soldi per i figli. Parole però molto confuse che hanno spinto l’avvocato a chiedere di interrompere l'interrogatorio. "L'avevo vista dieci minuti prima – intanto ha raccontato un’amica della vittima – l'avevo salutata mentre rientrava a casa con le borse della spesa. Poi ho sentito i colpi di pistola".