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Andrea Volpe, la Bestia di Satana si è convertita a Dio: “Questa è la mia rinascita”

Andrea Volpe, il capo indiscusso delle Bestie di Satana, condannato per l’omicidio di tre persone, ha risposto dal carcere a una giornalista: “La fede mi ha cambiato la vita. Quando si riconoscono i propri sbagli e ci si è pentiti profondamente, lasciando entrare Cristo nella propria vita, allora la trasformazione in positivo è sorprendente”. Ma c’è chi pensa sia solo una finta per ottenere dei permessi.
A cura di Luisa Cornegliani
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«Otto anni fa quando sono arrivato qui al carcere di Ferrara non avevo alcun titolo di studio a parte la quinta elementare in quanto non avevo mai terminato le medie. La svolta e la rinascita come una persona nuova sono avvenute con la mia conversione a Cristo e successivamente con il mio incontro con il dottor Leonardo De Chirico, ministro di culto evangelico della Chiesa Battista riformata. Incontri che tuttora porto avanti ogni mese dal 2008: hanno contribuito fortemente alla mia crescita, sia come persona che spiritualmente, alla riscoperta dei valori etici e morali che avevo perso». A scrivere queste parole è stato Andrea Volpe, uno dei killer delle Bestie di Satana, un gruppo di giovani che negli anni '90 ha seminato morte e terrore tra Milano e Varese in nome del Diavolo e grazie anche a quantità massicce di droga. Quarant'anni, una condanna a 20 di cui ha già scontato una buona parte, si racconta in un recente ebook "Lettere dall'assassino", edito da Informant (www.inform-ant.com) e scritto dalla giornalista Chiara Prazzoli, con la prefazione della nota criminologa Roberta Bruzzone.

Volpe ai tempi dell'arresto, avvenuto il 24 gennaio 2004, subito fopo l'omicidio di Mariangela Pezzotta.
Volpe ai tempi dell'arresto, avvenuto il 24 gennaio 2004, subito fopo l'omicidio di Mariangela Pezzotta.

Andrea Volpe è stato un satanista e in nome di Satana ha ucciso tre persone, Fabio Tollis, Chiara Marino e Mariangela Pezzotta, che era pure la sua ex fidanzata. Si sospetta ancora oggi che le vittime delle bestie di Satana, la setta di cui faceva parte, siano state molte di più. Le indagini, purtroppo, non sono riuscite a provarlo. Resta il fatto che molti degli amici di Volpe e dei suoi sodali sono morti in circostanze misteriose. E restano le parole dei genitori di questi giovani, convinti che a ucciderli sia stato quel gruppetto di satanisti di cui Andrea Volpe, stando alle carte processuali, era il capo indiscusso, la mente criminale.

Una delle lettere ricevute dalla giornalista. Sono scritte a macchina perché la grafia di Volpe è illeggibile.
Una delle lettere ricevute dalla giornalista. Sono scritte a macchina perché la grafia di Volpe è illeggibile.
Un'altra lettera di Volpe, detenuto nel carcere di Ferrara.
Un'altra lettera di Volpe, detenuto nel carcere di Ferrara.

Ora Andrea Volpe non adora più il Diavolo, ma si è convertito a Cristo. Prega nella sua cella e cerca di mettere in pratica quei valori etici e morali che in gioventù aveva perso. E' difficile giudicare se sia vero o falso quel che racconta e infatti, la giornalista lascia che sia il lettore a farsi la sua idea. Certo, sembra davvero un finale da libro cuore, il satanista che diventa un prete, ma tant'è. Nel libro-reportage Volpe si dimostra educato, comprensivo, pentito. Arriva a scrivere: «Spesso mi soffermo davanti al piccolo specchio della mia cella e guardandomi dritto negli occhi, guardando l'uomo che sono diventato oggi, mi chiedo come ho potuto arrivare a compiere delle simili atrocità». La giornalista avverte che Andrea Volpe vorrebbe godere di qualche permesso in più per uscire di cella, vorrebbe poter almeno andare a tenere gli esami universitari in università piuttosto che in cella e quindi ha interesse a dimostrare di essere cambiato. Certo quello che scrive è sorprendente. Passa le sue giornate a studiare e leggere opere religiose. Ecco alcuni stralci delle sue missive alla giornalista: “Provi a pensare se qualche anno fa mi avesse chiesto di scommettere anche un solo euro su me stesso dicendomi che sarei diventato la persona che sono oggi… Beh, io non avrei scommesso neppure un centesimo, ma la mia esperienza personale mi ha insegnato che quando si riconoscono i propri sbagli e ci si è pentiti profondamente, lasciando entrare Cristo nella propria vita, allora la trasformazione in positivo è sorprendente… La fede mi ha cambiato la vita, me l'ha stravolta, rendendomi un uomo migliore, non solo interiormente ma anche esteriormente…”.

Impossibile non ricordare la sua foto segnaletica dopo l'arresto: barba e capelli lunghi, sguardo crudele. Impossibile non ricordare che ammazzò a badilate la sua ex fidanzata e due ragazzini, con crudeltà e senza un minimo di movente se non il satanismo, condito in realtà di banalità e alimentato dalle droghe. Scrive ancora Volpe: “Ho cominciato a leggere avidamente la Bibbia e a meditare su quanto leggevo. Ho letto anche trattati di teologia esegetica: volevo conoscere sempre più questo Dio così amorevole contro il quale avevo in passato così assiduamente combattuto. Intanto che la mia crescita spirituale procedeva, doveva crescere anche la mia cultura: così mi sono iscritto alle superiori, al liceo di scienze sociali. Ho conseguito il diploma e ho deciso di non fermarmi qui. Lo studio biblico e quello scolastico accrescevano in me un forte senso dei diritti e dei doveri, ho compreso la necessità del rispetto delle regole e degli altri, ho acquisito un forte senso dei valori etici e morali. Così mi sono iscritto all'Università di Ferrara, scegliendo come corso di laurea scienze filosofiche dell'educazione”.

Andrea Volpe è un affabulatore o è sincero? La sua storia processuale dice che è un uomo intelligente, capace di mentire e soggiogare. Certo, non può non far riflettere che se il suo cambiamento fosse vero, il carcere, dandogli la possibilità di studiare e di incontrare così la fede e Cristo, ha fatto su di lui un buon lavoro. Che cosa farà fuori di cella? Vorrebbe aiutare, in nome di Dio, altri carcerati, altri come lui che hanno sbagliato.

La giornalista ha fatto esaminare le missive ricevute a una grafologa, Sara Cordella, perito del tribunale di Mestre. L'esito dell'esame non è purtroppo favorevole Volpe: la sua grafia rivela che è un egocentrico, incapace di resistere alle tentazioni e agli impulsi, bisognoso di un gruppo per affermarsi.

La copertina dell'ebook in cui cinque ergastolani si raccontano.
La copertina dell'ebook in cui cinque ergastolani si raccontano.
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