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Anche le minorenni potranno comprare la pillola dei 5 giorni dopo senza ricetta

Il Consiglio di Stato ha stabilito che anche le ragazze con meno di 18 anni possono acquistare la pillola dei cinque giorni dopo direttamente in farmacia e senza ricetta.
A cura di Giacomo Andreoli
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D'ora in poi anche le ragazze minorenni potranno comprare la pilla dei cinque giorni dopo senza prescrizione medica. A deciderlo è stato il Consiglio di Stato, che ha confermato la sentenza del Tar del Lazio dello scorso giugno, respingendo invece i ricorsi di diverse associazioni "pro-vita". Le ragazze con meno di 18 anni potranno andare liberamente in farmacia e acquistare il farmaco per evitare il rischio di una gravidanza indesiderata.

La pillola si chiama “EllaOne” ed ha il via libera dell'Ema e dell'Aifa per tutte le età. Si tratta di un “farmaco da banco”, quindi tra i più comuni. Secondo il Consiglio di Stato eliminare la prescrizione non significa porsi in contrasto con il diritto del minore a una corretta informazione e nemmeno con quello dei genitori a sostituirsi al minore. Lo scopo è piuttosto, secondo i giudici, tutelare la salute psicofisica e la vita del minore, nel pieno rispetto della sua dignità.

Il farmaco non va confuso con l’interruzione della gravidanza, perché il meccanismo ben agisce prima dell’impianto dell’embrione. Per il Consiglio di Stato, una lettura costituzionalmente corretta "impone la protezione del diritto alla vita, alla salute, alla dignità e all’auto-determinazione della persona, diritto quest’ultimo che sarebbe esposto al concreto rischio di frustrazione nel caso in cui si pretendesse, limitatamente al caso di specie – che attiene alla libertà sessuale e, più in generale, alla sfera privata – la necessità del consenso dei genitori o dei tutori".

Secondo diverse associazioni pro-vita, invece, non c'erano abbastanza studi e sperimentazioni scientifiche. Addirittura si parlava di "possibili effetti abortivi del medicinale" ed “effetti collaterali” come danni al fegato e gravidanze extrauterine. I giudici hanno invece ribadito quanto detto dall’Aifa, parlando di "studi scientifici accurati". Quindi nessun dubbio: per il Consiglio di Stato il farmaco è sicuro.

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