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Aldo Naro ucciso in discoteca: 3 condanne confermate in appello

Sono state confermate dalla Corte d’appello di Palermo 3 condanne per l’omicidio di Aldo Naro, giovane medico di Caltanissetta morto in seguito a un pestaggio avvenuto in una discoteca di Palermo il 14 febbraio del 2015. Secondo una nuova autopsia, il ragazzo è deceduto in seguito a diversi colpi sferrati alla nuca.
A cura di Gabriella Mazzeo
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La Corte d'appello di Palermo ha confermato le condanne per rissa aggravata riguardanti il caso di Aldo Naro, il giovane medico di Caltanissetta ucciso a botte in una discoteca di Palermo la notte del 14 febbraio del 2015. Condannati a due anni di reclusione Giovanni Colombo, Pietro Covello e Mariano Russo. Assolto invece un altro degli imputati, Francesco Meschisi. "Siamo molto soddisfatti dell'esito di questo grado di giudizio. Si tratta di un altro tassello utile alla ricostruzione di quanto avvenuto la notte di San Valentino del 2015. Adesso siamo fiduciosi riguardo gli sviluppi successivi alle indagini preliminari". Per i genitori del giovane medico, la sentenza rappresenta un ulteriore passo verso la verità. Continuiamo a sperare che la giustizia possa trionfare. Andremo ancora avanti con caparbietà fino a quando tutti gli assassini di nostro figlio non saranno condannati".

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Sono in via di risoluzione invece le indagini a carico di tre buttafuori, Gabriele Citarella, Francesco Troia e Pietro Covello, indagati per omicidio in concorso. Il medico di Caltanissetta si trovava in discoteca con alcuni amici per una festa di carnevale. La sparizione di alcuni travestimenti aveva dato il via a una discussione e poi a una rissa che ha portato alla morte del giovane. L'unico condannato per l'omicidio fu Andrea Balsano, allora minorenne, che confessò di aver sferrato ad Aldo un calcio alla tempia mentre era già a terra. In seguito una nuova autopsia ha confermato che Naro è stato pestato a lungo prima di morire. Secondo le analisi effettuate poco dopo l'omicidio, poi smentite dal secondo accertamento, motivo del decesso era stato quel solo colpo alla tempia che aveva causato un'emorragia cerebrale.

La nuova Tac aveva inoltre svelato la rottura del setto nasale con conseguente coagulo di sangue nei polmoni. Dopo gli ulteriori esami effettuati sul cadavere del medico di Caltanissetta, è stata confermata la tesi del pestaggio che ha portato all'arresto cardiorespiratorio. "Assurdo che siano passati sei anni da quel giorno – hanno dichiarato i genitori del giovane – e soprattutto è assurdo che abbiamo dovuto vivere un'esperienza atroce come quella della riesumazione del cadavere di nostro figlio per arrivare fino a qui. Non abbiamo mai perso la fiducia nella giustizia".

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