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Agguato ad Alberto Musy: due persone sospettate

Gli inquirenti indagano su due uomini sospettati di essere gli autori dell’agguato ad Alberto Musy, il consigliere comunale Udc raggiunto da 5 colpi di pistola a Torino. Numerose le ipotesi vagliate, da quella personale a quella professionale.
A cura di Carmine Della Pia
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Agguato ad Alberto Musy: due persone sospettate

Due le persone sospettate per l'agguato ad Alberto Musy. Il consigliere comunale Udc di Torino è ancora in pericolo di vita, ma le indagini per risalire alla persona che lo scorso 21 marzo ha aperto il fuoco contro di lui sarebbero ad un buon punto. Ad oggi sono state indicate due persone sospettate, di uno si sta verificando anche l'alibi. Si tratta di un uomo che attraversa un periodo finanziario difficile a causa di un fallimento, e di una persona legata a Musy da un rapporto di consulenza finanziaria. Il consigliere, infatti, non si occupa solo di politica, ma è anche avvocato civilista, docente universitario ed aveva ricoperto cariche notevoli anche dal punto di vista finanziario. E' per tale motivo che gli inquirenti sono orientati verso la matrice personale e professionale, più che per l'ipotesi politica.

Musy, l'agguato per questioni di interesse – Nello specifico, Alberto Musy potrebbe essere stato preso di mira a causa di questioni di interesse legati alla sua professione. L'autore dell'agguato non sarebbe un killer professionista, bensì avrebbe sparato da dilettante. Se la pista politica è stata parzialmente messa da parte, gli inquirenti non escludono, comunque, anche altre ipotesi. Si indaga, infatti, anche sulla vita privata di Musy. L'uomo è sposato ed è padre di 4 figlie. Gli uomini della Questura di Torino hanno ascoltato a lungo tutti i familiari della vittima, ma non sono emersi, finora, elementi per pensare ad eventuli vendette passionali.

Si pensa anche ad uno scambio di persona – Proprio per lo stile di vita relativamente tranquillo del consigliere Musy, gli inquirenti pensano anche ad un ipotetico scambio di persona. L'ipotesi è dettata da una serie di coincidenze e particolari che, all'apparenza, possono sembrare poco significativi, ma in casi come questi nulla è dato per scontato. L'attentatore aveva citofonato un'inquilina a caso fingendo di dover consegnare un pacco, in modo da poter entrare nel portone del palazzo, che, normalmente, era sempre chiuso. L'uomo indossava un caso integrale bianco ed aveva incrociato nell'androne Albero Musy, che aveva accompagnato le figlie a scuola e faceva ritorno in casa. Parlando con la moglie del consigliere, è emerso che quella mattina Musy aveva accompagnato le figlie a scuola per puro caso ed era stato aggredito improvvisamente.

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