Adam e altri bimbi palestinesi arrivati in Italia, Tajani: “Chiedono di rimanere, sono i benvenuti”

Adam scende la scaletta dell'aereo con un pallone giallo sotto il braccio. Vicino a lui ondeggia la stoffa nera dello niqab di sua madre, Alaa al-Najjar, a cui un bombardamento israeliano ha portato via il marito e nove figli. Per loro e per altri connazionali una seconda vita inizia alle 23:06 di un mercoledì afoso: pochi passi per respirare l'aria italiana prima di salire sull'ambulanza, diretta all'ospedale Niguarda di Milano.
Ma ci sarà il tempo, per Adam e per gli altri bambini palestinesi arrivati dalla striscia di Gaza, di conoscere la loro nuova casa e rincorrere quel pallone ricevuto in dono. "Mi hanno detto che Adam è appassionato di calcio, così ho pensato di regalargli un pallone", spiega ai giornalisti il vice presidente del consiglio Antonio Tajani, arrivato a Linate per accogliere le famiglie di Gaza.
Alaa e Adam sono partiti nel pomeriggio, dopo aver passato il valico di Kerem Shalom insieme ad altri 17 bambini e 55 accompagnatori. Dei tre voli militari C 130j partiti dall’aeroporto Ramon di Eilat, uno ha lasciato allo scalo milanese i pazienti diretti negli ospedali lombardi e piemontesi, gli altri sono atterrati a Pratica di Mare (Roma) e a Verona.
"Su quell'aereo – riferisce il ministro Tajani dopo aver salutato i passeggeri atterrati a Linate – ho visto un misto tra disperazione e speranza. Disperazione per quello che hanno visto, a cui si aggiunge il timore di dover tornare là. Infatti mi hanno chiesto se possono rimanere in Italia e ho risposto loro che sono i benvenuti".

"Ho visto tanta gratitudine nei confronti del nostro Paese – continua Tajani -. Hanno ringraziato tantissimo tutti i genitori, sono veramente terrorizzati dalla guerra ma felici di essere in Italia. Adesso questi bambini saranno curati nei migliori ospedali pediatrici italiani e il fatto di poter stare insieme ai loro familiari sarà sicuramente un aiuto dal punto di vista psicologico. Credo – conclude – che sia il regalo migliore che possiamo fare alla popolazione palestinese che soffre. In tutto questo continuiamo anche con le nostre iniziative diplomatiche per cercare di arrivare al cessate il fuoco. Abbiamo detto basta al Governo israeliano, così come diciamo ai terroristi di Hamas di liberare gli ostaggi. Faremo tutte le pressioni possibili perché si arrivi alla pace".
"Sappiamo che Adam verrà trattato nel migliore dei modi – aggiunge l'assessore al Welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso -. Abbiamo ovviamente organizzato anche un'assistenza per la mamma: sua sorella è arrivata poco fa dal Canada e credo non si vedano dal 2013, quindi ci sarà anche una riunione familiare molto importante".

Israa, la sorella di Alaa al-Najjar, mentre aspetta l'atterraggio riesce solo a dire: "Ringrazio tutti gli italiani".
Anche il maggiore alla guida del C 130j è emozionato: "Noi siamo, come difesa, addestrati e allenati per gestire situazioni molto complesse, ma il volo di oggi dal punto di vista emotivo è stato molto particolarmente coinvolgente, sia per tutto l'equipaggio sia per me in prima persona. Anche io sono papà di due bimbe che hanno più o meno la stessa età dei piccoli pazienti trasportati oggi. In volo ho anche avuto modo di vederli, di intercettare i loro sguardi, e mi rende orgoglioso aver potuto aiutare la popolazione della Striscia di Gaza".