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Accumulatore seriale di cani ne raccoglie centinaia ma li lascia denutriti a sbranarsi tra loro

“Il fenomeno dell’animal hoarding è molto più comune di quel che si pensi” spiegano da Enpa, ricordando che è importante intervenire presto.
A cura di Antonio Palma
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Un vero e proprio capannone degli orrori, così i volontari Enpa hanno descritto lo scenario che si sono trovati davanti a Cerami, in provincia di Enna, dove in una struttura isolata e semi abbandonata erano stati rinchiusi oltre 140 cani, alcuni dei quali ormai già morti e molti altri spaventosamente denutriti. Responsabile un uomo del posto, un accumulatore seriale di cani che li raccoglieva da ogni dove ma poi li lasciava denutriti a sbranarsi tra loro. L’intervento dei volontari dell'ente nazionale protezione animali a seguito di una segnalazione che indicava il capannone come gabbia di oltre un centinaio di cani tenuti in condizioni pietose. Già una prima perlustrazione aveva confermato la gravità dei fatti con cuccioli morti trovati a terra nel fango e animali adulti a contendersi il poco cibo.

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A quel punto è scatta una vasta operazione di recupero egli animali coordinata dal programma nazionale Rete Solidale di Enpa che ha visto il coinvolgimento di diverse sezioni della Protezione Animali  e dell’amministrazione locale. Un intervento durato più giorni visto che c’erano diverse necessità come mettere al sicuro i cuccioli, circa una sessantina, sterilizzare gli adulti e prendere in cura tutti gli altri. “Per prima cosa abbiamo portato via le mamme con i cuccioli e le femmine in procinto di partorire. Oltre sessanta piccoli che, curati e messi in condizione di essere adottati, hanno già trovato quasi tutti una nuova casa” ha spiegato Paola Tintori responsabile di Rete Solidale Enpa, che ha coordinato le operazioni. Poi è toccato agli esemplari adulti, che sono stati ospitati nei rifugi e affidati agli educatori cinofili

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"I cuccioli hanno trovato una casa e stiamo lavorando con gli educatori cinofili per recuperare gli adulti. Il fenomeno dell’animal hoarding è molto più comune di quel che si pensi. L'Ente Nazionale Protezione Animali ogni mese riceve almeno due segnalazioni di questi casi. C'è un comune denominatore dietro le tante storie di accumulo di animali: il disagio, il degrado, una piaga sociale che travolge purtroppo anche gli animali che ne rimangono vittime. Spesso sono situazioni che restano nell'ombra per anni perché riguardano condizioni sociali di estremo degrado, solitudine. Tante volte si scoprono solo dopo la morte dell'accumulatore. Intervenire il prima possibile è fondamentale” ha sottolineato Tintori.

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