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Accoltellamento Rimini, cosa è successo sul bus: il bambino colpito al collo grave ma fuori pericolo

L’aggressore viaggiava senza biglietto su un bus a Rimini ed è stato fermato da due donne controllori: alla richiesta di esibire il titolo di viaggio si è avventato contro di loro ferendole. Si tratta di un giovane di 26 anni di origine somala. In Europa da alcuni anni, era stato in altri paesi prima di arrivare in Italia dove aveva presentato domanda per lo status di rifugiato. Sarebbe esclusa la pista terroristica.
A cura di Susanna Picone
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Immagine di repertorio
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Ha reagito a un controllo del biglietto su un bus estraendo un coltello e aggredendo le due addette. Poi, sceso dal mezzo, prima di essere fermato dalla polizia ha ferito, in circostanze che devono essere ancora chiarite, altre tre persone, compreso un bambino ricoverato in gravi condizioni. Il piccolo, che è stato colpito al collo, si trova all'ospedale Bufalini di Cesena. È stato operato nella notte, rimane in prognosi riservata ma non sarebbe in pericolo di vita. È questa in breve la dinamica di quanto è accaduto nel pomeriggio di ieri a Rimini. L’aggressore, poi fermato dalla polizia, è un giovane di ventisei anni somalo. Il grave episodio accaduto nel tardo pomeriggio di sabato sulla linea 11 degli autobus di Rimini, in zona Miramare.

Chi è l’aggressore di Rimini: "Personalità violenta e aggressiva"

In Europa da alcuni anni, l’uomo fermato dalla polizia era stato in altri Paesi prima di arrivare in Italia. Qualche mese fa aveva presentato domanda per lo status di rifugiato. Alcuni lo descrivono come un uomo dalla personalità violenta e aggressiva. Sulla base della sua reazione, non si esclude fosse sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Al momento il ventiseienne era ospite di una struttura della Croce Rossa della Riviera Romagnola. Gli inquirenti stanno indagando per ricostruire i contorni e le ragioni del gesto. Sembrerebbe esclusa la pista terroristica: l’uomo non ha precedenti specifici e non sarebbe riconducibile ad ambienti terroristici o estremistici. L'uomo fermato dovrà rispondere delle accuse di tentato omicidio, lesioni e tentata rapina. Probabilmente domani verrà sentito nell'interrogatorio di garanzia.

L'aggressione sul bus e la fuga

Le prime a essere state colpite e ferite dal ventiseienne sono state due addette della ditta Holacheck che fornisce il servizio di controlli sui bus per Start, l'azienda che gestisce il trasporto pubblico di tutta la Romagna. Quando le due donne gli hanno chiesto il titolo di viaggio, lui si sarebbe avventato su di loro e urlando frasi sconnesse ha ferito una al collo e l’altra alla spalla. L'autista del bus ha a quel punto aperto la porta consentendo la fuga dell'uomo che nel tragitto ha ferito altre tre persone tra cui il bambino. Dopo una lunga fuga, l'uomo è stato arrestato. L’azienda Start ha messo a disposizione delle forze dell'ordine le immagini del circuito di sicurezza. Intanto il presidente Roberto Sacchetti ha espresso "a nome, della società, la solidarietà alle persone coinvolte, augurando una rapida guarigione e un ringraziamento alle forze dell'ordine che hanno agito in maniera tempestiva procedendo all'arresto dell’aggressore”.

Tutte donne le persone colpite

Oltre al bambino,  che è stato colpito mente si trovava insieme alla mamma, sono tutte donne le persone aggredite a Rimini. Sarà anche questo uno degli aspetti sui quali gli inquirenti cercheranno di far luce per capire le ragioni che stanno dietro al gesto. Tutte e quattro non sono in pericolo di vita. Le due addette ai controlli dei biglietti sull'autobus sono state trasportate all'Ospedale Bufalini di Cesena, la più grave con una prognosi di 60 giorni è stata ferita al torace, al viso al collo, l'altra con ferite lievi al collo ne avrà per 10 giorni. Le altre due donne ferite sono una ragazza e una 77enne, entrambe sono state ferite solo di striscio alla gola.

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