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Abusa di una bimba di 6 anni a Perugia, ex animatore evade dai domiciliari e il padre lo denuncia

L’animatore 33enne accusato di violenza sessuale su una bimba di 6 anni è evaso per alcuni giorni dagli arresti domiciliari ai quali era sottoposto. A denunciare il suo allontanamento, il padre, ex carabiniere che ha informato le forze dell’ordine.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Era stato sottoposto agli arresti domiciliari per abusi su una bimba di 6 anni adescata in una struttura ricettiva di Perugia. L'animatore 33enne, trovato anche in possesso di materiale pedopornografico, era stato messo agli arresti dopo che il padre della piccola aveva denunciato ai carabinieri la violenza. L'uomo, controllato tramite braccialetto elettronico, sarebbe evaso per alcuni giorni dai domiciliari.

Le autorità hanno quindi formalizzato una denuncia anche per evasione dai domiciliari. Stando a quanto reso noto da fonti investigative a Fanpage.it, l'uomo si sarebbe allontanato da casa il 30 ottobre. La denuncia è stata formalizzata alla Procura di Ancona ed è stato informato anche il capoluogo umbro che coordina le indagini sugli abusi ai danni della minore nella struttura ricettiva.

A denunciare l'allontanamento del 33enne dalla sua abitazione sarebbe stato proprio il padre, ex carabiniere, che ha chiamato le forze dell'ordine per informarle che l'uomo non era più rientrato a casa. Sono quindi partite le ricerche, culminate poi nella denuncia quando l'ex animatore è tornato presso la sua abitazione.

Stando a quanto reso noto, il giovane era già stato  indagato per una violenza sessuale su minori nel 2019. Dal 2020 esisteva un provvedimento cautelare di divieto di avvicinamento ai plessi scolastici pubblici e privati. Eppure, l'indagato è comunque riuscito ad ottenere il lavoro come animatore presso la struttura ricettiva di Perugia. Il tutto avrebbe richiesto pochissimi passaggi: il 33enne ha inviato un'email all'albergo per la stagione estiva. Dopo aver ricevuto la risposta con un'offerta di lavoro, l'uomo ha solo dovuto accettare.

Il padre del 33enne aveva già denunciato il figlio alle forze dell'ordine, dichiarando che il 33enne aveva intenzione di sottrarsi al provvedimento che gli vietava di avvicinarsi alle scuole. Secondo quanto da lui raccontato, il giovane aveva intenzione di lavorare con i bambini svolgendo supplenze.

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