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Covid 19

A fine aprile cominceranno i test sull’uomo del vaccino anti coronavirus

A fine aprile in Inghilterra verranno avviati i test accelerati su 550 volontari sani del vaccino studiato dall’azienda Advent-Irbm di Pomezia insieme con lo Jenner Institute della Oxford University. Ad annunciarlo è stato l’amministratore delegato di Irbm Piero Di Lorenzo. “Riteniamo sufficientemente testata la non tossicità e l’efficacia del vaccino sulla base dei risultati di laboratorio”.
A cura di Davide Falcioni
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L'iter che porterà a un vaccino contro il coronavirus potrebbe essere più breve del previsto. A fine aprile infatti in Inghilterra inizieranno i test accelerati su 550 volontari sani del vaccino studiato dall'azienda Advent-Irbm di Pomezia insieme con lo Jenner Institute della Oxford University. Ad annunciarlo è stato l'amministratore delegato di Irbm Piero Di Lorenzo, secondo cui – se l'esito dei test sarà positivo – si prevede di "rendere utilizzabile il vaccino già a settembre per vaccinare personale sanitario e Forze dell'ordine in modalità di uso compassionevole".

Piero Di Lorenzo
Piero Di Lorenzo

A fine aprile, spiega Di Lorenzo, "in virtù dei dati acquisiti nelle ultime settimane, il primo lotto del vaccino messo a punto dalla partnership Advent-Irbm con lo Jenner Institute della Oxford University partirà da Pomezia per l'Inghilterra, dove inizieranno i test accelerati su 550 volontari sani". L'amministratore delegato ha annunciato che è "ormai in fase finale la trattativa per un finanziamento di rilevante entità con un pool di investitori internazionali e vari Governi interessati a velocizzare ulteriormente lo sviluppo e la produzione industriale del vaccino". "Si è deciso di passare direttamente alla fase di sperimentazione clinica sull'uomo, in Inghilterra – dichiara Di Lorenzo all'Ansa – ritenendo, da parte della Irbm e della Oxford University, sufficientemente testata la non tossicità e l'efficacia del vaccino sulla base dei risultati di laboratorio, che sono stati particolarmente efficaci".

Burioni: "Testare il vaccino su giovani volontari sani"

Proprio due giorni fa Alberto Villani,  membro del comitato tecnico scientifico, aveva dichiarato che "normalmente per arrivare ad un vaccino da commercializzare il tempo medio è di 2-3 anni. In quest'occasione penso che i tempi saranno molto molto più brevi, sicuramente non saranno quelli abituali per un vaccino". Lo scienziato aveva quindi aggiunti che "il vaccino contro il virus sta facendo un percorso che è a tempi di record. Credo si possa essere fiduciosi per ottenere qualcosa in tempi straordinariamente rapidi e questo ci conforta molto". Anche il virologo Roberto Burioni ieri sera aveva annunciato l'ipotesi di testare da subito i vaccini su persone sane per accelerare i tempi: "C'è una grossa novità che dobbiamo considerare, una novità che potrebbe cambiare il futuro dei vaccini. Come si fa per capire se un vaccino funziona? Si prendono 4mila persone, 2mila si vaccinano e 2mila no: poi si seguono nel tempo per vedere se tra i non vaccinati c'è maggiore incidenza della malattia. Questo richiede molto tempo: ma ora si sta cominciando a parlare della possibilità di sperimentare il vaccino su dei volontari". E ancora: "Si prendono delle persone giovani, persone che non dovrebbero soffrire grande danno dall'infezione, si vaccinano e poi si prova a infettarle". Il virologo sottolinea che questo sia un problema fondamentalmente etico: "Se questo venisse eticamente accettato noi potremmo ridurre quell'anno a pochi mesi".

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