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Attentato Metro di Londra: arrestato secondo sospetto, è un 21enne

Per la polizia inglese l’antenato sarebbe opera di più persone, fermato un 18enne e un 21enne.
A cura di Antonio Palma
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C'è un secondo sospetto arrestato dalla polizia britannica in relazione all'attentato di venerdì mattina alla metropolitana di Londra, a Parsons Green, nel quale sono state ferite 30 persone. Lo ha annunciato in un comunicato la stessa polizia metropolitana di Londra senza però divulgare la sua identità. Il fermato è un altro giovane, un ragazzo di 21 anni, bloccato dagli agenti  a Hounslow, un sobborgo di Londra che si trova nella parte occidentale della capitale britannica. Il fermo, effettuato in base alla legge inglese sul terrorismo, risale alla nottata di sabato  poco prima di mezzanotte quando il ragazzo è stato preso in custodia e portato in una stazione di polizia nel sud di Londra dove è stato interrogato e dove ora rimane in custodia.

Al momento non si sa quale possa essere il suo ruolo nella vicenda e che legame abbia con l'altro fermato. In precedenza la polizia infatti aveva già arrestato, nel corso della giornata di sabato, un ragazzo di 18 anni nel porto di Dover, nel sud dell'Inghilterra. Secondo gli inquirenti potrebbe essere l'esecutore materiale dell'attacco. Secondo i media inglesi, stava per lasciare il Paese in direzione della Francia quando è stato bloccato. Non solo, secondo il tabloid Daily Mail avrebbe un passato da "bimbo adottivo problematico" e sarebbe stato fermato già due settimane fa, per ragioni ignote, ma poi subito rilasciato. Si tratterebbe di un ragazzino scappato dalla Siria e riconosciuto come rifugiato. Era stato  affidato a una coppia di anziani benefattori, Penelope e Ronald Jones, residenti a Sunbury-on-Thames, nel Surrey, che da anni ospitano in casa giovani e giovanissimi rifugiati segnalati dalle autorità.

"Dobbiamo ringraziare tutti i cittadini che in queste ore ci stanno dando una mano e promettiamo di agire rapidamente per risalire ai responsabili dell'attacco" hanno spiegato dalla polizia, rivelando di aver identificato finora 121 testimoni e di averne già ascoltati cento. "I funzionari continuano a esaminare i molti video sia delle riprese delle telecamere  a circuito chiuso dia delle immagini che sono state inviate dai cittadini" hanno spiegato ancora gli inquirenti, aggiungendo: "Continuiamo a ricevere un gran numero di chiamate  e in  questa fase stiamo mantenendo una visione aperta e stiamo perseguendo numerose linee di indagine e con grande ritmo. L'aiuto dei cittadini resta cruciale e invitiamo chiunque a fornirci informazioni"

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