235 CONDIVISIONI

Attacco armato alla sede di Save the Children in Afghanistan: 6 morti e 24 feriti

Il commando era composto da cinque uomini. Un kamikaze si è fatto esplodere allʼingresso. Lʼong sospende tutte le attività nel Paese. LʼIsis ha rivendicato lʼattentato.
A cura di Antonio Palma
235 CONDIVISIONI
Immagine

Ancora sangue e terrore in Afghanistan dove nella mattinata di mercoledì un commando armato ha attaccato la sede della Ong Save the Children a Jalalabad, capoluogo della provincia orientale afghana di Nangarhar. Un commando di 5 uomini ha attaccato la sede della ong Save The Children a Jalalabad City, in Afghanistan. Il bilancio è di 6 morti (tra cui tre membri della ong) e di 24 feriti. Un kamikaze si è fatto esplodere all'ingresso dell'edificio, permettendo in questo al commando di penetrare all'interno. Dopo 10 ore di assedio, tutti i terroristi sono stati uccisi. Circa 45 membri dello staff sono stati liberati dalle forze di sicurezza afghane. L'Isis ha rivendicato l'attacco.

La ricostruzioni dell'attacco – Secondo una prima sommaria ricostruzione dell'accaduto, l'attacco è cominciato poco dopo le 9, ora locale (l'alba in Italia), quando una vettura imbottita di esplosivo, forse guidata da un attentatore suicida, è stata fatta esplodere all'entrata dell'edificio da dove poi si sparerebbero introdotti un  numero non precisato di terroristi armati che hanno cominciato a sparare all'impazzata. Successivamente ci sarebbe stato un violento  scontro a fuoco fra i militanti e le forze di sicurezza locali durante il quale alcuni di loro sarebebro stati uccisi dalle forze speciali, mentre altri  si sarebbero asserragliati nella struttura, al terzo piano. Dalle prime immagini che giungono da Jalalabad si vedono varie auto in fiamme dinanzi alla sede  dell'ong e si sento spari provenire dall'interno.

L'Isis rivendica – I talebani afgani intanto hanno dichiarato di non avere alcuna responsabilità nell'attacco armato a Save the Children. Al riguardo il portavoce Zabihullah Mujahid ha indicato via Twitter: "Attacco odierno nella città di Jalalabad: nulla a che vedere con i mujaheddin dell'Emirato islamico". Subito dopo, come si sospettava , è arrivata la rivendicazione dell'Isis attraverso l'organo di propaganda dello Stato islamico, Amaq. Nel comunicato si legge che "tre martiri hanno partecipato all'attacco contro le fondazioni britanniche e svedesi e le istituzioni governative afghane". Il riferimento allo Swedish Comittee per gli affari umanitari e al ministero afghano delle Donne, situati nei pressi della sede dell'ong.

Dopo l'attacco Save the Children ha annunciato che sospende tutte le attività nel Paese – 

Ề con profonda tristezza che confermiamo che tre membri dello staff di Save the Children sono stati uccisi nell’attacco di oggi alla nostra sede a Jalalabad, in Afghanistan. Tutto il resto dello staff che si trovava nella struttura è stato tratto in salvo, mentre in quattro sono rimasti feriti nel corso dell’attacco e stanno attualmente ricevendo cure mediche.

Save the Children condanna questo attacco nella maniera più dura possibile. Siamo sconvolti e inorriditi dalla violenza perpetrata contro il nostro staff in Afghanistan, composto da operatori umanitari impegnati a migliorare le vite e il benessere di milioni di bambini in tutto il Paese. Stiamo facendo tutto quello che possiamo per garantire a tutto il nostro staff il supporto di cui ha bisogno in seguito a questo attacco devastante.

Indagini sulla natura dell’attacco sono al momento in corso mentre non è ancora possibile stabilire i motivi di quanto accaduto. Gli attacchi contri gli operatori umanitari non possono in alcun modo essere tollerati e hanno un impatto diretto sui bambini che vogliamo proteggere con il nostro lavoro.

Save the Children opera in Afghanistan dal 1976, realizzando interventi sanitari salva-vita e progetti di educazione, nutrizione e protezione dell’infanzia che hanno contribuito a salvare la vita a milioni di bambini. In seguito a quanto accaduto oggi, abbiamo temporaneamente sospeso le nostre operazioni in tutto il Paese, ma continuiamo ad essere impegnati per supportare i bambini più vulnerabili in Afghanistan.

In segno di cordoglio per i tre colleghi che hanno perso la vita nell’attacco di oggi e per tutti gli operatori umanitari che in tante parti del mondo sono stati uccisi mentre lavoravano per proteggere i bambini e le loro famiglie, da oggi la homepage del sito di Save the Children Italia – www.savethechildren.it – diventa completamente nera. Anche su tutti gli account social dell’Organizzazione, il tradizionale logo rosso di Save the Children diventerà nero in segno di cordoglio.

UE: "Attacco è grave violazione del diritto internazionale"

L'attacco terroristico contro Save the Children in Afghanistan è una grave violazione del diritto internazionale umanitario". Così in una nota congiunta l'Alto rappresentante Ue Federica Mogherini ed i commissari per le crisi umanitarie e allo Sviluppo, Christos Stylianides e Neven Mimica. "E' un affronto a tutte le organizzazioni umanitarie, all'umanità, e dimostra un palese disprezzo per il benessere e il futuro di tutti i bambini afgani, che si affidano al lavoro dedicato degli altri". "Le nostra condoglianze vanno alle famiglie delle vittime – prosegue la nota – e auguriamo una pronta guarigione ai feriti. I nostri pensieri vanno anche a Save the Children, un partner di lunga data dell'Unione europea in Afghanistan e nel resto del mondo, che lavora incessantemente per salvare e cambiare al meglio la vita delle persone. Non permetteremo che atti di terrore possano scoraggiare il nostro sostegno ai piu' bisognosi in Afghanistan. L'Ue sostiene le autorita' afghane ed il suo popolo e rimane impegnata nell'aiutare il popolo afghano a raggiungere un futuro di pace", conclude la nota.

235 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views