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Anticorruzione, arriva l’ok della Camera per il ddl ‘spazzacorrotti’

L’aula della Camera ha approvato il disegno di legge sulla corruzione. I sì sono stati 288, i no 143, 14 gli astenuti. Il ddl contiene le misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, le norme sulla prescrizione dei reati, sulla trasparenza dei partiti e dei movimenti politici.
A cura di Annalisa Cangemi
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L'aula della Camera ha approvato il disegno di legge sulla corruzione. I sì sono stati 288, i no 143, 14 gli astenuti. Il testo passa all'esame del Senato, ma dovrà necessariamente tornare alla Camera in terza lettura, per ripristinare le versione originale del ddl che non prevedeva la norma che allenta le sanzioni sul peculato, correggendo la modifica introdotta a Montecitorio da un emendamento approvato a voto segreto contro il parere della maggioranza.

Sul ddl nei giorni scorsi si sono registrati scontri tra i due alleati di governo, proprio per la discussa norma che attenua il peculato, su cui l'esecutivo è andato ‘sotto' per la seconda volta in una settimana. Al momento della votazione finale sul ddl, al banco dei ministri c'erano Luigi Di Maio, Riccardo Fraccaro, Alfonso Bonafede e Paolo Savona, che non hanno esultato. Il M5S è esploso invece in un applauso liberatore. I deputati della Lega sono rimasti immobili.

Il testo contiene le misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, le norme sulla prescrizione dei reati, sulla trasparenza dei partiti e dei movimenti politici. A favore del provvedimento si sono espressi i deputati della Lega e del M5s; contro i gruppi del Pd, Fi, Fdi, Leu, del gruppo Misto e del Maie.

Soddisfatto il ministro della Giustizia Bonafede: "Oggi è un bel traguardo per l'Italia anche se siamo ancora in prima lettura". A proposito della norma relativa al peculato, il Guardasigilli ha detto che "non c'è da tenere alta nessuna guardia, ma da portare avanti il provvedimento con determinazione: entro dicembre dovrà esserci l'approvazione definitiva". Quanto alla riforma della prescrizione presente nel testo, la cui entrata in vigore è però prevista per il 2020 ha sottolineato: "È fatta apposta per poter spendere i soldi già stanziati e con la Lega siamo perfettamente d'accordo per riscrivere il processo penale ed eliminare i tempi morti". 

Dagli interventi sul voto finale è emerso il chiaro dissenso di Forza Italia: "Forza Italia si è opposta con tutte le sue forze ad un provvedimento che riteniamo una vera e propria mistificazione, un monumento al populismo penale e al giustizialismo manettaro. Il ministro Bonafede è riuscito a condensare in un unico testo una gravissima violazione dello stato di diritto", ha detto Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera, intervenendo durante le dichiarazioni di voto – "Bonafede ha avuto l'unanimità del dissenso. Non ha convinto Cantone, non ha convinto la magistratura, non ha convinto i costituzionalisti, non ha convinto gli avvocati. A voi non interessa il risultato, non volete un Paese più giusto e più libero. Voi volete passare dallo stato di diritto allo stato etico. Pensate di aver abolito la povertà e adesso ci racconterete che avete abolito anche la corruzione. Altro che stato etico, così è stato etilico. Siete dei legislatori da social network, non fate delle leggi, fate dei post. Non volete conseguire risultati, contate il numero dei like".

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