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Ancora male il PIL italiano: -2,8% nel 2012. E nel nuovo anno perde già l’1%

Secondo le prospettive economiche dell’Istat, le difficoltà economiche del Paese sono tutt’altro che superate. E’ dell’1% il calo del Pil già acquisito per l’anno in corso. Il crollo ha interessato tutti i settori dell’economia.
A cura di Biagio Chiariello
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Sono pessimi i dati dell'Istat sul Pil comunicati oggi: il prodotto interno lordo nel 2012 è calato del 2,4% ed è dell'1% il calo già acquisito per l'anno in corso. Meno 0,9 nel quarto trimestre con un -2,8% tendenziale. L'istituto di ricerca fa sapere che si tratta del peggior crollo del ricchezza nazionale su base annua da quel famigerato 2009, quando il PIL crollò del 5,1%. E in realtà a guardare le serie storiche, si evidenzia un vero e proprio tracollo: dal 2007 (ovvero dall'inizio dell'attuale crisi economica) il prodotto interno lordo del nostro Paese si è contratto del 7%, e si prevede che la caduta continuerà anche nel 2013. Tuttavia si tratta di stime da prendere con le pinze. L'Istat spiega comunque che nell'ultimo trimestre del 2012, rispetto a quello precedente, "i principali aggregati della domanda interna hanno registrato diminuzioni significative, con cali dello 0,5% per i consumi finali nazionali e dell'1,2% per gli investimenti fissi lordi. Le importazioni sono diminuite dello 0,9% e le esportazioni sono aumentate dello 0,3%. La domanda nazionale al netto delle scorte ha sottratto 0,6 punti percentuali alla crescita del Pil, con contributi di -0,4 punti dei consumi delle famiglie e di -0,2 punti degli investimenti fissi lordi. La variazione delle scorte ha contribuito negativamente alla variazione del Pil per 0,7 punti percentuali. L’apporto della domanda estera netta è stato, invece, positivo per 0,4 punti percentuali". Il crollo ha interessato tutti i settori dell'economia: su base tendenziale l'ISTAT ha osservato un -7,3% l'agricoltura, -6,3% le costruzioni, -4,1% l'industria in senso stretto e -1,6% i servizi.

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