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Caso Fiorito

Ancora guai per Fiorito: indagato pure a Viterbo

Er Batman, già sotto inchiesta a Roma per peculato, è accusato ora anche di falso e calunnia. Al centro del fascicolo delle presunte fatture falsificate per gettare fango sull’altro capogruppo del Pdl (poi dimissionario), Battistoni.
A cura di Biagio Chiariello
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Caso Fiorito

Altra tegola giudiziaria per Francone Fiorito, ex capogruppo e tesoriere del gruppo Pdl alla Regione Lazio, travolto dallo scandalo della gestione dei fondi alla Pisana che ha portato alle dimissioni della governatrice Renata Polverini. Dopo aver letto il suo nome del registro degli indagati dell'inchiesta per peculato inaugurata dalla Procura di Roma, ora a Er Batman (o meglio Er Federale de Anagni) viene riservato lo stesso trattamento dalla procura di Viterbo. I reati contestatigli però sono calunnia e falso; stando all'ipotesi accusatoria, Fiorito avrebbe personalmente o tramite terzi falsificato le fatture relative alle spese sostenute dal suo successore (poi dimissionario) nel Pdl Francesco Battistoni. Come lui, infatti risultano indagati pure i componenti del coordinamento regionale del Pdl del Lazio.

L'inchiesta della Procura di Viterbo era stata aperta dopo la querela contro ignoti per diffamazione, presentata dallo stesso Battistoni per esibizioni di fatture manipolate e non vere, pubblicate da un giornale online a firma di Paolo Gianlorenzo. Quest'ultimo aveva sostenuto che i documenti gli erano state consegnati da qualcuno "vicino" a Fiorito. Secondo quanto riferito all'Adnkronos dall'avvocato di Fiorito, Carlo Taormina «il mio assistito e questo giornalista non si conoscono, nè ci sono stati intermediari per la consegna di fatture da una parte all'altra». Er Batman era stato inizialmente ascoltato dagli inquirenti come testimone il 24 settembre, ma ora dovrà apparire come indagato.

Nel frattempo la ex fidanzata di Fiorito ha ammesso di aver ricevuto tre dei quattro bonifici emessi a suo nome dallo stesso ex tesoriere, ribadendo però di non sapere da dove provenissero quei soldi. Samantha Veruska Reali, è stata sentita oggi dalla guardia di finanza come persona informata sui fatti legati allo scandalo in Regione Lazio. «La mia assistita – ha dichiarato l'avvocato Fabrizio Gallo, legale della donna al termine dell'interrogatorio tenutosi nella sede del nucleo di polizia valutaria della fiamme gialle – ha dato la massima collaborazione agli inquirenti». Nei giorni scorsi la donna aveva detto di credere che quel danaro le fosse dovuto per l'attività svolta durante la campagna elettorale.

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