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Adele, Leopold e le altre vittime degli attentati di Bruxelles

Proseguono a rilento le operazioni di identificazione delle 32 vittime accertate del tragico attentato di Bruxelles. Il bilancio purtroppo potrebbe aggravarsi a causa dell’elevato numero di feriti in gravi condizioni.
A cura di Antonio Palma
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Purtroppo a due giorni dal terribile doppio attentato terroristico che ha sconvolto Bruxelles ancora non c'è un bilancio definitivo delle vittime della tragedia per il momento fermo a 32 morti e circa trecento feriti Come ha riferito il Ministero della Salute belga, sugli oltre trecento feriti colpiti negli attenti all'aeroporto e nella metropolitana di Bruxelles almeno 61 infatti sono ricoverati negli ospedali della capitale belga in gravi condizioni, alcuni stano lottando tra la vitae la morte. Quello che impressine ancora di più è che ad oggi Dopo gli attentati sono pochissimi i corpi già identificati perché la maggior parte sono stati dilaniati dalle esplosioni a riprova delle terribili deflagrazioni.

La prima vittima ad essere stata identificata è la 36enne Adelma Marina Tapia Ruiz, una donna peruviana che viveva da nove anni in Belgio dopo essersi sposata con il marito belga. Appassionata di cucina, sognava assieme al marito di aprire un ristorante peruviano a Bruxelles. La donna era all'aeroporto di Zaventem con marito e le due figlie gemelle di 3 anni e si stava imbarcando per rientrare in Perù e festeggiare la Pasqua con la famiglia di origine quando è avvenuta l'esplosione. Solo per una fortunata coincidenza il marito Christopher Delcambe e le piccole sono scampati alla morte. Le bambine infatti per giocare si erano allontanate dalla zona dove i genitori erano in fila così il padre le ha rincorse, poco dopo la deflagrazione. Nello scoppiò una delle piccole e il padre so rimasti feriti ma in maniera non grave.

La seconda vittima identificata degli attentati di Bruxelles invece è un ragazzo belga di 20 anni Leopold Hecht che si trovava nella metropolitana della capitale quando è scoppiata la seconda delle bombe che hanno sconvolto Bruxelles. Il ragazzo in un primo momento era rimasto ferito e soccorso, ma le sue condizioni erano già gravi. Poi durante la notte è morto in ospedale. Il giovane proveniva da una famiglia di avvocati e frequentava l’Université Saint-Louis di Bruxelles dove studiava legge, ma come raccontano gli amici amava molto il teatro. L'Ateneo ha allestito un piccolo memoriale in suo omaggio.

Anche Olivier Delespesse, 45enne impiegato belga, si trovava nella metro del terrore al momento dell'attentato e purtroppo è stato colpito a morte. Come tutti i giorni il 45enne aveva preso la metropolitana per andare al lavoro, nella sede del governo della Vallonia per il quale si occupava di istruzione La sua morte è stata confermata dallo stesso governo locale in una nota in cui s elogia l'uomo: "Olivier era una persona simpatica, gioiosa, amichevole, una persona eccezionale per i suoi amici e i suoi colleghi. La sua morte è profondamente scioccante e ingiusta".

Si cercano ancora molti dispersi

Sono ancora moltissime però le persone considerate disperse nei due attentati che purtroppo con il passare delle ore appare improbabile riuscire a trovare ancora in vita. Per aiutare questa disperata ricerca parebti e amici è nata anche una una pagina su Facebook, ‘Bruxelles-profil Recherce Famille", dove in tanti postano foto e indizi di persone di cui non si hanno più notizie dopo gli attentai di Bruxelles. I messaggi arrivano dal Belgio ma anche dal resto del mondo da dove venivano molte delle persone coinvolte. Tra gli scomparsi c'è anche un'italiana, come ha reso noto la Farnesina. Si tratta di Patricia Rizzo, un'impiegata presso un'agenzia della Commissione Ue che quella mattina stava prendendo la metro per recarsi al lavoro.

Proprio per commemorare le vittime centinaia di persone si son raccolte ieri nella centralissima piazza in Place de la Bourse, diventata ormai un luogo simbolo dell'omaggio alle vittime, con candele, palloncini e scritte con gessetti. Oggi invece molte persone si sono radunate in modo spontaneo davanti all'uscita della stazione metro di Maelbeek per rendere omaggio alle vittime per la strage portando fiori e lumini

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