99 CONDIVISIONI

Nascose la sua sieropositività alla compagna che poi morì: accusa chiede 25 anni di carcere

Il 58enne siciliano era già stato condannato a 22 anni per la morte della donna, avvvocatessa, nel 2017. Ma il processo era stato annullato in quanto due giurati che componevano la Corte d’assise, avevano compiuto 65 anni superando così il limite di età per far parte del collegio.
A cura di Biagio Chiariello
99 CONDIVISIONI
Immagine

25 anni di carcere. È la richiesta formulata dall'accusa nei nei confronti di L.D.D., il 58 anni accusato di aver trasmesso l'Aids alla sua compagna. Quest'ultima, tenuta all'oscuro della malattia, morì anni dopo senza aver potuto ricorrere alle cure. Il pubblico ministero Roberto Conte oggi ha fatto la richiesta alla Corte d'Assise di Messina.

La donna, un'avvocatessa di 45 anni, non sapeva che il proprio partner era sieropositivo: morì dopo lunghe sofferenze e dopo aver scoperto la verità quando ormai era troppo tardi. Dopo le richieste del pm, la parola è passata agli avvocati di parte civile Bonni Candido e Elena Montalbano che rappresentano i familiari della donna e poi sarà la volta dell'avvocato Carlo Autru Ryolo per la difesa.

L'uomo era già stato condannato a 22 anni dalla stessa Corte d'assise di Messina ma in appello il processo era stato annullato in quanto, come rilevato dalla difesa, due giurati che componevano la Corte d'assise, avevano compiuto 65 anni durante il processo superando così il limite di età previsto dalla legge per far parte del collegio.

La questione è stata poi superata da un recente pronunciamento della Cassazione su un altro processo per un caso avvenuto a Palermo.

Il 58enne in passato era stato assolto dal reato di lesioni nei confronti di una donna contagiata, poiché erano insufficienti le prove relative alla consapevolezza della propria sieropositività.

Nel provvedimento di arresto il Gip scriveva che "l’indagato ha con particolare spregiudicatezza taciuto a tutte le sue partners la sua condizione e con allarmante pericolosità ha preteso rapporti sessuali non protetti, mettendo a rischio l’altrui salute, per il proprio soddisfacimento sessuale. Nonostante sapesse di avere l’Hiv ha nascosto la malattia e, rifiutandosi di avere rapporti protetti, ha contagiato almeno quattro donne, una delle quali è morta. Le condotte contestate denotano, pertanto, una personalità criminale di assoluto rilievo”.

99 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views