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Siria, Putin annuncia: “Tregua concordata tra Assad e formazioni ribelli”

Il presidente russo ha annunciato il raggiungimento da parte del governo siriano e di alcune tra le principali formazioni ribelli di un accordo per il cessate il fuoco.
A cura di Davide Falcioni
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Bambini ad Aleppo
Bambini ad Aleppo

L'incubo della guerra in Siria potrebbe finalmente volgere al termine: è di oggi infatti la notizia che il governo guidato da Bashar Al Assad ha concordato una tregua con una rappresentanza dei gruppi ribelli. A renderlo noto è stato il presidente russo Vladimir Putin, che ha specificato come il raggiungimento – mediato da Mosca e Ankara – sia finalizzato ad avviare un negoziato di pace. L'Esercito siriano ha annunciato di aver accettato la tregua in tutto il Paese, e che le armi verranno fatte tacere a partire dalla mezzanotte di oggi. Anche il Consiglio Nazionale Siriano, importante raggruppamento dell’opposizione, ha dichiarato di essere favorevole al cessate il fuoco, aggiungendo tuttavia che i gruppi armati ritenuti ‘moderati’ sono pronti a difendersi se attaccati.

Stando a quanto riferisce il Tass, Putin ha spiegato che “sono stati firmati tre documenti” per siglare  “un cessate il fuoco tra governo siriano ed opposizione armata”, oltre a provvedimenti per controllarne l’attuazione. Il terzo documento invece sarebbe “una dichiarazione di disponibilità ad avviare colloqui di pace su un accordo per risolvere il conflitto siriano”, ha dichiarato il presidente russo, che ha poi aggiunto: "Questo è un considerevole risultato del nostro lavoro congiunto, degli sforzi del ministero degli Esteri e dei nostri partner nelle regioni”. In una, il Cremlino ha annunciato le che le organizzazioni ribelli che aderiscono alla tregua sono Faylaq Al-Sham, Ahrar al-Sham, Jaysh al-Islam, Suwar Agi Sham, Jaysh al-Mujahideen, Jaysh Idlib e Jabhat al-Shamiyah. Secondo Serghei Shoigu,  ministro della Difesa russo, “i comandanti più influenti dell’opposizione armata hanno preso parte ai negoziati, che sono durati due mesi, e hanno permesso di individuare il territorio controllato dai ribelli”.

Il raggiungimento di un accordo è stato possibile anche grazie alla mediazione della Turchia, che ha comunque specificato che il cessate il fuoco non viene applicato nei confronti di organizzazioni ritenute terroristiche dal Consiglio di sicurezza dell’Onu. Tra queste, dunque, ci sono l’Isis e i qaedisti del Fatah al Sham (ex Fronte al Nusra).

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