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Parlamentari ed ex onorevoli contro il taglio dei vitalizi, 26 ricorsi alla Camera

Sono 26 per il momento i ricorsi presentati alla Camera contro il taglio dei vitalizi approvato a dicembre. Tra i ricorrenti solo tre sono ancora in carica, gli altri sono ex deputati che con il nuovo sistema vedono allontanarsi la possibilità di andare in pensione. Le richieste provenienti dai leghisti sono 15, tre da esponenti del Pdl, due da ex di An, due da ex Forza Italia, tre da ex dell’Ulivo e una da Rifondazione Comunista.
A cura di Antonio Palma
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Sono 26 per il momento i ricorsi presentati alla Camera contro il taglio dei vitalizi approvato a dicembre. Tra i ricorrenti solo tre sono ancora in carica, gli altri sono ex deputati che con il nuovo sistema vedono allontanarsi la possibilità di andare in pensione.

Dopo i quasi tagli degli stipendi di qualche giorno fa, ecco spuntare alla Camera i ricorsi presentati contro l'abolizione dei vitalizi. Sono 26 le richieste presentati fino a questo momento da parlamentari ed ex onorevoli contro il taglio dei vitalizi approvato dalla Camera dei deputati a dicembre dell'anno scorso. Il numero è ancora provvisorio visto che gli onorevoli hanno tempo fino a sabato per presentare il ricorso e, dunque, il numero potrebbe aumentare. Le voci di un probabile ricorso erano già circolate ma la conferma ufficiale è arrivata oggi dal presidente del consiglio di giurisdizione della Camera, Giuseppe Consolo di Fli, che ha presieduto la riunione preliminare dell'organismo interno alla Camera preposto a simili contenziosi.  Il nuovo sistema pensionistico per gli onorevoli, entrato in vigore il primo gennaio, ha abolito, infatti, i vitalizi e previsto il passaggio al sistema contributivo con la possibilità di andare in pensione a 65 anni, con un periodo contributivo minimo di 5 anni, che potranno essere diminuiti per ogni ulteriore anno di mandato fino ai 60 anni. Un nuovo sistema che non è andato a genio a qualche parlamentare e forse soprattutto a qualche ex che ha perso la speranza di ricevere il vitalizio a vita oppure dovrà aspettare ancora un bel po' per poter ricevere la pensione.

LA MAGGIORANZA DEI RICORSI SONO LEGHISTI – Tra i ricorrenti, infatti, solo tre sono ancora in carica, gli esponenti del Pdl, Giorgio Jannone e Roberto Rosso, quest'ultimo anche ex sottosegretario, come il leghista Daniele Molgora. Tutti gli altri, che attendono fiduciosi la prima seduta del consiglio di giurisdizione, convocata per mercoledì 18 aprile, sono ormai ex parlamentari, tra i quali spicca una buona fetta di membri della Lega Nord. A sorpresa, infatti, sono 15 sui 26 totali  i leghisti che hanno presentato ricorso, quasi tutti con un unico mandato nella dodicesima legislatura, quella del primo Governo Berlusconi. Tra la lista dei ricorsi si scorgono, però, anche i nomi di ex esponenti di Forza Italia e Alleanza Nazionale, così come di alcuni ex onorevoli dell'Ulivo e di un ex parlamentare di Rifondazione Comunista. In definitiva oltre ai 15 leghisti e all'esponente di Rifondazione, hanno fatto ricorso tre onorevoli del Pdl, due ex di Alleanza Nazionale, altri due di Forza Italia e tre dell'Ulivo, in pratica un ricorso che accomuna gli schieramenti politici di destra e sinistra.

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