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Malato terminale di cancro, ordinato sacerdote: “È il mio ultimo desiderio”

Il seminarista William Carmona aveva espresso la sua volontà di diventare prete anche se sapeva che a breve sarebbe morto di cancro. Il rito celebrato in ospedale dal vescovo di Nashville.
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Il seminarista William Carmona, 51 anni, originario della Colombia, è stato ordinato diacono e subito dopo sacerdote dal vescovo di Nashville nel reparto di terapia intensiva di un ospedale di San Antonio, nel Texas, poche ore prima di morire di cancro. Anche se non aveva completato il ciclo di studi necessari, il vescovo David Choby, saputa la gravità delle sue condizioni, non solo ha acconsentito in via straordinaria a procedere con l’ordinazione, ma è volato in Texas per somministrargli i sacramenti in una toccante cerimonia a cui hanno partecipato numerosi sacerdoti, religiosi, suore ed il personale dell’ospedale. Choby è stato fortemente toccato dal racconto che gli facevano alcuni amici del seminarista, che, dal suo letto di ospedale, non faceva che ripetere: “Dove è il vescovo Choby? Quando arriverà? Quante ore mancano alla mia ordinazione?”

Il Catechismo della Chiesa cattolica prevede che i sacramenti possano essere amministrati, “in articulo mortis”, anche a persone che siano in pericolo di vita, anche se non coscienti, nel caso abbiano espresso in maniera chiara la propria volontà in precedenza. E’ accaduto qualche volta anche in Italia: nel 2007, ad esempio, il militare Lorenzo D’Auria, ferito gravemente in Afghanistan, fu unito in matrimonio alla sua compagna mentre era in coma ed in condizioni disperate.
“La gioia e la soddisfazione di amministrare il sacramento dell’ordine sacro sono enormi ma l’opportunità di celebrare il sacramento per una persona che lo desidera così tanto ma affronta la certezza della morte, le rende ancora più piene – ha detto il vescovo. – L’ordinazione di padre Carmona riflette il mistero pasquale, che trasforma le nostre vite nella morte e nella resurrezione di Gesù".

L’ordinazione si è tenuta in un clima commovente e surreale, con il seminarista nel letto, con gli occhi chiusi a pochi passi dall’altare in cui veniva celebrata la liturgia, mentre un coro di altri seminaristi cantava inni di lode. Attaccato alle macchine, durante la cerimonia i medici controllavano costantemente le sue condizioni di salute, mentre il vescovo lo ungeva con l’olio sacro e gli imponeva le mani sulla testa. Ovviamente padre Carmona non era più in grado di partecipare attivamente alla funzione, tuttavia i sacerdoti presenti hanno notato sul suo volto segni del fatto che il seminarista capiva in qualche modo cosa stava accadendo attorno a lui e la sua gioia. Nelle scorse ore, appena due giorni dopo la sua ordinazione, padre Carmona è morto. “Non ho mai incontrato nessuno che fosse così spirituale – ha dichiarato un amico di padre Carmona, il diacono Rafael Dougrat – Amava così tanto Dio che riusciva a renderlo evidente a tutti e tutti se ne accorgevano.”

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