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Monti: In Italia la crescita tornerà solo dopo il 2013

Il CdM ha appena approvato il Documento economico e finanziario 2012, un’occasione per Monti di fare il punto sulla situazione dell’Italia e sulle prospettive di crescita del Paese nel prossimo futuro.
A cura di Antonio Palma
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Monti In Italia la crescita tornerà solo dopo il 2013

Il governo prosegue la sua iniziativa di riforme strutturali per il risanamento economico e il rilancio del Paese, a fare il punto della situazione lo stesso Premier Monti in occasione del varo del Def, il nuovo Documento di economia e finanza 2012 appena approvato dal Consiglio dei Ministri. L'Italia ha evitato il default e di finire come la Grecia, ha spiegato Monti, ricordando però che i tempi restano difficili e la ripresa non ci sarà fino al 2013.

Il cammino dell'Italia è ancora lungo dunque secondo il Presidente del Consiglio che ha voluto ribadire la necessità di non fermarsi ora con le riforme e di non sprecare il patrimonio di vitalità, responsabilità e capacità di reagire sviluppatosi negli ultimi tempi. Il chiaro riferimento è alla minore litigiosità dei partiti che il Premier ha ricercato anche con l'incontro di ieri e il nuovo patto politico. Monti ricorda che la strada delle riforme strutturali è l'unica via possibile ad un graduale risanamento dell'economia nazionale e unico preludio al successivo periodo di sviluppo e crescita.

Non vi è altra soluzione che i sacrifici secondo il Premier anche con costi pesanti per cittadini, famiglie e imprese. L'obiettivo prefissato dalle varie manovra finanziarie è il pareggio di bilancio nel 2013, un traguardo che resta difficile vista la scarsa probabilità della ripresa economica a livello mondiale ma che resta l'orizzonte principale dell'azione del Governo tecnico. Dovrà essere "un graduale ma duraturo percorso di rientro" è scritto nel Def che con grandi sforzi collettivi dovrà risolvere i danni causati da anni di cattiva gestione delle risorse pubbliche.

Gli strumenti principali del nuovo corso oltre alle riforme strutturali saranno la lotta contro la corruzione, il lavoro nero e l'evasione fiscale. E proprio dalla lotta a quest'ultima il Premier ha chiarito che con i proventi futuri  dovranno essere applicate nuove norme per la riduzione della pressione fiscale intorno al 2014. Una visione di lungo periodo quella del Governo come confermato più volte da Monti che ha ribadito che l'avvio delle riforme é solo l'inizio di "una operazione che durerà molti anni".

Un percorso da cui non potranno esimersi i partiti politici a cui Monti ha fatto appello affinché intraprendano la strada delle riforme istituzionali e della governance altrettanto importanti quanto quelle economiche e sociali. Per la credibilità del Paese ha ricordato Monti sono importanti anche la riforma elettorale, il finanziamento ai partiti o le modifiche al Parlamento. Anche in questo modo si potrà risollevare il Paese e invertire la rotta, ha spiegato Monti evitando "le drammatiche conseguenze " della crisi economica come i tanti suicidi di chi non riesce più ad arrivare fine mese.

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