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Messina: sacerdote rubava gioielli dalla chiesa, arrestato

L’uomo di origini keniane aveva portato via ex voto in oro del valore di 100 mila euro da una parrocchia di Gioiosa Marea nella quale era stato ospitato ad agosto.
A cura di A. P.
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Accolto con tutti gli onori dal parroco locale e benvoluto dai fedeli tra cui era diventato molto popolare, un prete di origini keniane si è rivelato in realtà un vero e proprio ladro che ha fatto incetta di ex voto in oro donati dai fedeli nella chiesa di Gioiosa Marea in provincia di Messina per un valore di circa 100mila euro prima di allontanarsi. Il prete di 41 anni  è stato fermato a Roma dai carabinieri della Compagnia di Trastevere che lo hanno atteso all’aeroporto di Fiumicino al suo rientro dal Kenya. A denunciare i furti sacrileghi a metà agosto era stato l'arciprete della parrocchia che così aveva fatto scattare le indagini della procura di Palmi. Dopo aver visionato i filmati delle videocamere di sorveglianza installate all’interno della chiesa i militari dell'arma hanno scoperto che ad entrare nel locale dove erano custoditi i monili era stato proprio il prete keniano che aveva tentato anche di coprire la video camera.

Sono partiti così i controlli sulle attività del sacerdote e si è scoperto che l'uomo dieci giorni dopo il furto aveva fatto rientro a Roma nella comunità religiosa di cui fa parte ed aveva effettuato una serie di versamenti in denaro contante sul suo conto corrente per poi fare un bonifico internazionale di circa 40mila euro indirizzato ad un parente del suo paese di origine. Subito dopo aveva lasciato l’Italia proprio per fare rientro in Kenya da cui è tornato giovedì' mattina. Ad attenderlo però i carabinieri che lo hanno condotto nel carcere romano di Regina Coeli.

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