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Maram al-Masri: dialogo con la poetessa siriana esiliata per i suoi scritti

Nella sua ultima raccolta di poesie “Elle va nue la liberté”, la poetessa Maram al-Masri racconta il dramma della guerra siriana nell’era dei social media, dove ogni poesia è ispirata da un video di Youtube, da un post su Facebook, da una foto condivisa sul web.
A cura di Leigh Cuen
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La poetessa Maram-al-Masri
La poetessa Maram-al-Masri

La poetessa siriana Maram Al – Masri, ha presentato al Festival delle Letteratura di Roma la sua nuova raccolta sulla umanità e sulla guerra. Al- Masri scrive sia in arabo sia in francese. La sua più recente raccolta di poesie, intitolata “Elle va nue la liberté” (La libertà arriva nuda), è stata pubblicata a maggio. La stesura di questo libro bilingue è stata dettata dalla necessità di raccogliere contenuti dai social media, prodotti dai civili siriani nel momento in cui la nazione è caduta nel caos più profondo.

“I media ufficiali sono così ignoranti su quanto succede in Siria”, afferma Al-Masri. I civili vivono una cattiva situazione. A partire dal Gennaio 2013, l’UNCHR ha registrato circa di un milione di rifugiati siriani – una media di 250,000 persone ogni mese. I funzionari ammettono che il numero reale dei rifugiati è probabilmente più alto. Inoltre, più di quattro milioni di persone sono state deportate all'interno. Secondo il CIA World Factbook, la popolazione siriana si aggira attorno ai 22 milioni di persone, ciò significa che poco meno del 30 % dei siriani sono stati deportati a causa delle attuali violenze. “Io scrivo per raccontare la verità sul mio popolo” afferma Al-Masri. “Al di fuori della Siria c’è qualcuno che specula sulla rivoluzione. Hezbollah e estremisti stranieri ne stanno prendendo parte. Io voglio che la comunità internazionale dia al mio popolo medicine e latte, li aiuti a sopravvivere. Cosa può fare la poesia di fronte a tutti questi assassinii? Se non il poeta, chi può parlarne? La Poesia parla della libertà, la poesia ha sempre trattato il tema della libertà”.

“ Io scrivo per raccontare la verità sul mio popolo ”
Maram al-Masri
Al- Masri definisce il suo nuovo libro “una strana produzione letteraria”, in quanto tratta di legami e divergenze persone nell’era dei social media. Ogni poesia di questa raccolta è stata ispirata da un video di Youtube, da un post su Facebook, da una foto condivisa. “Internet è il solo modo che io ho ora per essere in contatto con il mio popolo e la mia famiglia, afferma al-Masri. “Io cerco di fare la mia rivoluzione qui, come se fossi con loro. I scrivo poesie che descrivono questi contenuti prodotti sui social media,  ciò che sento e ciò che vedo. Io scrivo come un innamorato lontano dalla sua amante”. Lei non specifica quale foto o quale video ha ispirato ogni poesia del suo libro. Crede che ogni specifico post non possa prescindere dalla storia e dalla esperienza descritta in ogni poesia. Ed afferma: “Le mie poesie non trattano di politica, ma di essere umani”.

A maggio, l’Osservatorio siriano per i diritti umani ha stimato che da quando è in corso la guerra civile sono state uccise circa 120,000 persone. Al-Masri racconta che dopo la sua recente intervista TV, alcuni estremisti pro- Assad hanno minacciato di ucciderla a Parigi. “Mi accusano di sostenere Israele. Dicono che vogliono schiacciarmi la mia testa. “Se dovessi morire, questa potrebbe essere una buona ragione per morire. Quando tu sei una madre e i tuoi figli si ammalano, dai te stessa per salvarli. La Siria è malata e faccio di tutto per lei. Ma non voglio morire.”

Al-Masri non è estranea allo scandalo. Questa poetessa parigina è conosciuta per i suoi brevi e appassionati versi che fondono contesti di vita contemporanea e diritti umani con le antiche influenze come quella Rumi, Sappho, e della principessa andalusa, e di Wallada Bint Al- Mustakfi. Le sue precedenti opere hanno suscitato controversie per la descrizione dei desideri femminili, causa di problemi per loro all’interno della comunità, che le inducono al divorzio e alla conseguente alienazione da coloro che hanno amato. E afferma:“Io ho parlato di cose pericolose. Loro mi hanno giudicato molto male”. Ma questo nuovo libro espone Al- Masri ad un rischio persino più grande di quello vissuto in precedenza.

“ La Poesia parla della libertà, la poesia ha sempre trattato il tema della libertà ”
Maram al-Masri
“Io sono preoccupata per la mia famiglia”, afferma. Ho paura che la mia poesia possa metterli in pericolo”. L’ultima poesia del suo nuovo libro è dedicata a suo fratello in Siria, il quale ha deciso di rimanere e aiutare la propria patria nella ricostruzione, quando un giorno la guerra sarà finita. Al-Masri ha criticato Obama per non avere agito persino dopo che Assad ha presumibilmente usato armi chimiche. “La gente dice che è complicato. Non lo è. Rimuovi Assad. Dai al popolo siriano la possibilità di decidere. Forse essi eleggeranno un governo musulmano. Noi dobbiamo essere coscienti del fatto che la democrazia è pericolosa. Sì, lo è. Ma noi ne abbiamo ancora bisogno.”

Il potere dei network spaventa. Al-Masri, da quando era bambina, ricorda Lattakia, come una storica città rinomata per i suo Festival dei fiori. Ricorda che, quando viveva in Siria, era intrappolata dentro un comune senso di isolamento. Ed afferma, “Noi avevamo sempre paura”. “La persone si spiavano fra loro all’interno della comunità, tra famiglie. Se non piacevi a qualcuno, questi diceva subito alla polizia segreta che eri contro il Governo. Ci isolavamo persino all’interno delle nostre case, per paura degli altri. La Siria era un paese in coma”. Per questo Al-Masri arriva a definire la rivoluzione in corso in Siria come un miracolo. Lei crede che la vita nella sua patria non sarà mai più caratterizzata dal clima di paura che lei ricorda. “Si ribellano, coloro che oggi sono fra i più oppressi da Assad,. La gente si è svegliata e ha deciso di essere libera”, conclude Al-Masri.

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