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Il prete anti-pedofilia: “Una foto di un neonato abusato può arrivare a 800 euro”

Don Fortunato di Noto combatte la pedofilia dal 1989 anche e soprattutto grazie all’associazione Meter: “I pedofili sono in aumento e cercano la normalizzazione, ma la pedofilia non è una malattia, ma un crimine”.
A cura di Biagio Chiariello
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Il mondo della pedofilia e della pedopornografia continua a prosperare. In tal senso, sono davvero inquietanti le parole di Don Fortunato di Noto, che con la sua associazione Meter Onlus combatte questo drammatico fenomeno dal 1989. “Oggi ci sono vere e proprie community di pedofili, è possibile acquistare pacchetti che arrivano direttamente nella casella mail una solo foto di un neonato abusato può arrivare a 500 o 800 euro”, spiega don Fortunato. “Nell’isola di Tonga, nell’estensione .to abbiamo un numero elevatissimo di riferimenti pedopornografici tra video e foto, paragonabile a un paradiso fiscale, uno spazio vuoto dove non c’è controllo e dove i pedofili possono pubblicare tutto questo materiale” afferma l’uomo di chiesa al Fatto Quotidiano.

Le violenze contro i bambini sono aumentate anche grazie alle infinite e pericolose possibilità del deep web, la faccia oscura di Internet. Nel 2006, secondo i dati raccolti dall’Osservatorio mondiale contro la pedofilia (Osmocop) di Meter, sono stati segnalati 2 milioni di foto e oltre 200 mila video. Dei quasi 6 mila domini scoperti, il 74% è registrato nell’Oceano Pacifico, più di 800 si trovano in Europa, nell’estensione “.it” risultano 15 siti, mentre in Africa 259.

Il sistema con cui i pedofili comunicano nel deep web è The Onion Router (TOR), una rete di comunicazione basata sull’autonomia dei suoi membri, protetti dalla crittografia. Non è semplice arrivare a l’indirizzo IP che identifica ognuno di loro. Ma Meter è riuscita in questi anni ha scovare e denunciare più di 134 mila siti web. Solo una piccola percentuale rispetto della totalità di pagine sospette. E la somma dei primi quattro mesi del 2017 ha già superato il dato raccolto in tutto l’anno precedente.

Alcuni in passato hanno messo in discussione l’operato della onlus. Già sulla base delle esitazioni di fronte all’interpretazione della legge in riferimento al fenomeno. Ma don Fortunato non ha dubbi: “La pedofilia non è una malattia, ma un crimine. È importante non confondere la pedofilia (come malattia psichiatrica) e la capacità di intendere e di volere: nel 99,9% dei casi, infatti, le condotte pedofile sono condotte lucide e quindi perseguibili penalmente – e il report Meter onlus lo conferma”.

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