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Grecia, naufraga barcone di migranti: tra i 26 dispersi anche bambini

I soccorritori sono riusciti a trarre in salvo 20 migranti, ma 26 mancano all’appello. Si teme una nuova strage.
A cura di Davide Falcioni
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Nuova tragedia dell'immigrazione in Grecia: 26 persone, tra cui anche alcuni bambini, risultano dispersi dopo che un gommone è affondato di fronte alla costa sud-orientale dell'isola di Lesbo. A renderlo noto è stata la Guardia costiera ellenica, che con due sue unità ha tratto in salvo 20 persone. Il naufragio è stato localizzato da un elicottero lituano di Frontex. Ieri una bambina siriana di cinque anni era morta e altri 13 migranti sono risultati dispersi dopo l'affondamento di un altro barcone lungo la rotta tra la Turchia e la Grecia mentre due giorni fa – venerdì – il corpo di un'altra bimba siriana di quattro anni era stato rinvenuto su una spiaggia della Turchia occidentale.

Sono invece tra i 12.000 e i 13.000 i migranti arrivati in Austria nella sola giornata di ieri: lo ha rivelato il direttore della Croce Rossa locale, Gerry Foitik. Si tratterebbe prevalentemente di migranti che dalla Croazia erano stati fatti arrivare in Ungheria e che Budapest ha deciso di lasciar proseguire verso l'Austria. La situazione è dunque sempre estremamente tesa, anche perché Zagabria e Budapest hanno minacciato di far intervenire l'esercito per vigilare che nessun profugo attraversi il confine tra Ungheria e Croazia.

In questo quadro una buona notizia arriva dal Regno Unito: il vescovo di Canterbury, capo della Chiesa Anglicana, ha infatti accolto l'appello di Papa Francesco offrendosi di ospitare nella sua abitazione di Lambeth palace, a Londra, una o due famiglie di rifugiati: "Come cristiano che guida la chiesa d’Inghilterra – ha detto il portavoce – l'arcivescovo sente come un dovere di accogliere una o due famiglie". Nel frattempo dall'altra parte dell'Oceano, in Canada, il governo ha ribadito la sua intenzione di non accogliere altri profughi siriani rispetto ai 10mila già annunciati, facendo tuttavia sapere che accelererà le pratiche per l'emissione dei visti, che dovrebbero essere pronti entro la fine dell'anno.Il Canada vanta un'importante tradizione nell'accoglienza dei richiedenti asilo, ma il loro numero è diminuito da quando il conservatore Harper è diventato primo ministro, quasi dieci anni fa.

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