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Gianluca Casseri aveva premeditato online la strage di Firenze?

Si fa strada l’ipotesi di un delitto premeditato e organizzato su internet. Mentre si procede a controllare le amicizie su facebook di Casseri e i contatti che il killer aveva avuto con diversi siti di estrema destra, sono state avviate le indagini anche per identificare gli autori dei messaggi di sostegno per l’omicida di Firenze.
A cura di Susanna Picone
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Si fa strada l'ipotesi di un delitto premeditato e organizzato su internet. Mentre si procede a controllare le amicizie su facebook di Casseri e i contatti che il killer aveva avuto con diversi siti di estrema destra, sono state avviate le indagini anche per identificare gli autori dei messaggi di sostegno per l'omicida di Firenze.

Le indagini sulla vita  e sul gesto di Gianluca Casseri, il 50enne che martedì scorso ha messo in atto la sua “caccia al senegalese” uccidendo due uomini, Samb Modou e Diop Mor, e ferendone gravemente altri tre, continuano in particolare seguendo la pista del web. A quanto pare, infatti, Casseri, che non possedeva un’utenza cellulare ma risultava iscritto a facebook, potrebbe secondo gli investigatori essere rimasto suggestionato e si sarebbe fatto influenzare da chi, come lui, era intriso di cultura razzista e di ideologie di estrema destra. In particolare sembra che su facebook Casseri avesse solo due contatti tra le amicizie, entrambe persone molto vicine a lui in quanto ad ideologie.

Inoltre il web potrebbe dare risposte anche in merito ad un’altra tranche dell’inchiesta e cioè quella relativa ai “sostenitori di Casseri”. Il procuratore capo Giuseppe Quattrocchi ha aperto un fascicolo per istigazione o agevolazione a delinquere:

Sono state avviate indagini per identificare gli autori di questi messaggi. Si sta, cioè, verificando l’ipotesi della presenza di eventuali concorrenti nei due omicidi e nei tre tentati omicidi non solo sotto il profilo materiale, ma anche in forma di concorso morale sotto il profilo di eventuale istigazione o agevolazione dei reati.

In poche parole i carabinieri stanno cercando di raccogliere quanti più indizi possibili per capire se tra tutti coloro che hanno commentato positivamente il gesto del killer possa nascondersi effettivamente un complice. Resta ancora da risolvere il giallo dell’hard disk scomparso e della casa di Firenze “ripulita” lunedì mattina quando Casseri avrebbe fatto in modo da far sparire qualsiasi cosa lo riguardasse.

Nella casa di famiglia di Pistoia, invece, sono state ritrovate tracce della sua “attività” su internet nel computer di proprietà del fratello ma prevalentemente usato dal killer. In quel computer, come si è detto, non solo sono state ritrovate delle ricerche fatte su un terzo mercato di Firenze che probabilmente Casseri voleva colpire ma sono risultate evidenti anche le tracce lasciate dalle chat e dai contatti con siti stranieri di estrema destra. Infine, che Casseri fosse intenzionato ancora ad uccidere lo proverebbe anche il caricatore pieno della sua pistola: l’uomo, infatti, dopo aver scaricato i primi sei colpi sui cinque senegalesi ha ricaricato la sua arma spendendo infine un ultimo proiettile uccidendosi.

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