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Wind Jet, rimborsi del 5% ai passeggeri. Dopo il danno la beffa

La scorsa estate centinaia di passeggeri erano rimasti a piedi per il brusco stop dei voli. A loro andrà un risarcimento di solo il 5% del costo del biglietto.
A cura di Davide Falcioni
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Un epilogo che sa di beffa quello che stanno vivendo i passeggeri della compagnia aerea WindJet, che la scorsa estate sono rimasti a terra subendo pesanti disagi nel bel mezzo delle vacanze, o in procinto di partire per lavoro. A loro non spetterà il rimborso totale delle spese sostenute, bensì solo il risarcimento irrisorio del 5% del costo del biglietto. "La Quarta sezione fallimentare del Tribunale di Catania ha infatti rigettato la richiesta di fallimento avanzata dalla pubblica accusa ed ha invece concesso il concordato preventivo per i creditori sulla base delle garanzie presentate dalla società – scrive in una nota Adiconsum – Quello concesso dal Tribunale è un concordato di tipo liquidatorio con cessione integrale dei beni, il cui valore contabile è di 129.954.345 euro, ai creditori. Ai passeggeri, vittime dello stop di Wind Jet, creditori non privilegiati, andrà il 5% di rimborso del biglietto".

“Avevano promesso tutto ed il contrario di tutto – spiega Carmelo Calì, responsabile nazionale del settore Turismo e Trasporti di Confconsumatori – la new company, il concordato di continuità, l’orgoglio di una compagnia siciliana, il rafforzamento della mobilità per i siciliani, l’approccio sempre più facile per i turisti, addirittura il nuovo emblema dai colori campanilistici accattivanti. E sopratutto le rassicurazioni per i passeggeri, che, così fu detto, dovevano restare calmi perché rimborsi e risarcimenti sarebbero arrivati. Ma, – continua Calì – mentre le altre compagnie si spartiscono le spoglie degli slot, per i passeggeri e arrivata solo la beffa di un rimborso irrisorio del 5% e nessun risarcimento. Addirittura leggendo il provvedimento del Tribunale di Catania apprendiamo che la proposta iniziale della compagnia era dell’1%, più ridicola che irrisoria! Cosa fare? O bere o affogare: e questa la soluzione proposta da WJ con il concordato liquidatorio”.

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