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Volontarie rapite in Siria, smentita l’intervista di Vanessa Marzullo

“Chi ha lavorato con noi in questi anni sa quanto ci siamo spese per la Siria. Torneremo lì”. Lo avrebbe detto in un’intervista a La Repubblica una delle due giovani a luglio e liberate il 15 gennaio. Ma il fratello smentisce tutto.
A cura di B. C.
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AGGIORNAMENTO – Il fratello di Vanessa smentisce intervista – Il fratello di Vanessa, Mario Marzullo, ha pubblicato su Facebook un messaggio durissimo col quale smentisce integralmente l'intervista della sorella a Repubblica: "Il giornalista è la categoria dei lavoratori più vile e infame che ci sia! Vanessa non ha fatto nessuna intervista, anzi è stata proprio rifiutata a quel giornalista che poi ha pubblicato l'articolo, quindi ciò che è stato scritto/detto non è affatto vero. Smentiamo tutto".

Il 15 gennaio 2015 Greta Ramelli e Vanessa Marzullo tornavano in libertà dopo mesi di prigionia. Da allora le due volontarie rapite il 31 luglio 2014 ad Aleppo dagli jihadisti del Fronte al Nusra (ma le indagini non hanno ancora fatto piena luce sulla vicenda) non hanno quasi mai parlato. Lo hanno fatto solo per dire che non sarebbero più ritornate in Siria. Nello specifico, Vanessa ai cronisti assiepati fuori dalla sua abitazione. Erano i giorni in cui erano circolate morbose illazioni (rilanciate peraltro su Twitter dal vice presidente del Senato, Maurizio Gasparri) al solo scopo di attaccare le due volontarie rapite in Siria. Ora proprio Vanessa torna a parlare: "Gli insulti passano. Il fango e le cattiverie me le sono tolte di dosso. Ho ripreso gli studi. Io e Vanessa Ramelli torneremo ad aiutare il popolo siriano", afferma in un’intervista a Repubblica.

"Chi ha lavorato con noi in questi anni sa quello che abbiamo fatto e come lo abbiamo fatto. Quanto ci siamo spese per la Siria", dice la 21enne, ribadendo il fatto di non aver nulla di cui vergognarsi: "Siamo andate in Siria da volontarie con il progetto per il quale abbiamo lavorato per quasi tre anni: ‘Assistenza sanitaria Siria’. E' dal 2012 che aiutiamo il popolo siriano massacrato da una dittatura tremenda – spiega – di fronte alla quale il mondo ha fatto e fa ancora niente". Tra le altre critiche rivolte alla due volontarie, c’era anche il fatto di non essere partite con l’Onu: “ma di cosa stiamo parlando?” si chiede Vanessa. “Sono giovane non ho niente da insegnare a nessuno. Ma mica vai con l'Onu a portare punti. Non funziona così", chiarisce. "Sia io sia Greta siamo iscritte alla Croce Rossa, sulla Siria diffondiamo notizie tramite blog, abbiamo portato avanti iniziative in Italia, a Bergamo, Milano, Varese. Poi con questo progetto abbiamo iniziato a portare gli aiuti direttamente là", continua.

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