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Usa: morto il manifestante colpito durante le proteste a Charlotte, arrestato un uomo

La polizia ha comunicato il fermo di un uomo connesso con la morte del manifestante a Charlotte. Intanto in città non si fermano le proteste nonostante il coprifuoco imposto dal sindaco.
A cura di Antonio Palma
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La situazione è sempre più tesa negli Stati Uniti dove non si ferma l'ondata di proteste delle comunità nere contro le forze dell'ordine accusate di utilizzare metodi brutali contro le persone di colore a seguito di diversi casi avvenuti nel Paese, gli ultimi dei quali a Baltimora e a Charlotte. Una notizia tragica notizia arriva proprio da quest'ultima dove un manifestante ferito nei giorni scorsi, negli scontri durante le proteste di piazza tra mercoledì e giovedì, è deceduto.

L'uomo, il 26enne Justin Carr, era stato raggiunto da colpi di arma da fuoco che la polizia aveva attribuito a dei civili ed era stato ricoverato in ospedale in gravi condizioni. Per l'episodio la polizia locale ha comunicato di aver arrestato un uomo. Secondo quanto chiarito dal capo della Polizia di Charlotte, Kerr Putney, il fermo del sospetto è stato possibile grazie ad un video delle proteste.

Un altro video invece è al centro della polemica tra le autorità locali e la famiglia di Keith Lamont Scott, l'uomo colpito da un'agente di polizia a Charlotte e la cui morte ha dato il via alle proteste. La polizia infatti ha diffuso alcune immagini dell'accaduto sostenendo che l'uomo era armato e minaccioso al momento dell’uccisione, mentre il legale della famiglia sostiene che  Scott abbia mantenuto sempre la calma e seguito i comandi della polizia e che quando l'agente gli ha sparato stava indietreggiando e le sue mani si trovavano lungo il corpo. Alla fine le stesse autorità hanno ammesso che il video non chiarisce completamente la dinamica dei fatti.

Intanto in città il coprifuoco imposto dal sindaco Jennifer Roberts, in vigore dalla mezzanotte alle sei del mattino, non ha fermato le proteste. Centinaia di persone, sfidando il divieto, infatti sono scese in strada per la terza notte di fila dando vita a proteste e cortei spontanei in alcuni casi dispersi dalla polizia con lancio di lacrimogeni.

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