Un anno fa la strage di Charlie Hebdo a Parigi

È trascorso esattamente un anno dalla strage di Charlie Hebdo a Parigi. Si celebra oggi il primo anniversario di quel massacro compiuto alle 11.30 circa del mattino del 7 gennaio 2015 nella redazione del giornale satirico da due individui mascherati e armati di Ak-47. I due killer erano due fratelli, Chérif e Saïd Kouachi. Entrarono nella redazione di Charlie Hebdo e iniziarono a sparare: complessivamente uccisero 11 persone dentro e una dodicesima in strada. I due responsabili della strage furono poi uccisi durante l'irruzione nella tipografia presso la quale si erano barricati dopo un conflitto a fuoco nella cittadina di Dammartin-en-Goële. Già da qualche giorno i francesi stanno ricordando il primo degli attentati che nel 2015 hanno sconvolto il Paese. Due giorni fa a Parigi il sindaco Anne Hidalgo e il presidente della Repubblica Francois Hollande hanno preso parte a una cerimonia di commemorazione (con gaffe e polemica) davanti alla ex sede del giornale: le autorità hanno scoperto una targa che riporta i nomi delle 11 undici persone assassinate dentro l'edificio (Charb, Cabu, Georges Wolinski, Tignous, Honoré, Mustapha Ourrad, Elsa Cayat, Bernard Maris, Michel Renaud, Frederic Boisseau e Franck Brinsolaro) e una seconda in strada su cui compare il nome di Ahmed Merabet, il poliziotto ucciso dai due terroristi in fuga. Una cerimonia analoga si è svolta vicino all’Hyper Casher, il supermercato ebraico teatro il 9 gennaio di un secondo attacco collegato al primo costato la vita a quattro persone.
La Francia ricorda Charlie Hebdo
Oggi il presidente Hollande è atteso a un raduno delle forze anti-terrorismo nel quartier generale della polizia, a Parigi, per sottolineare l'emergenza sicurezza in cui il Paese vive dopo Charlie e dopo gli attentati del 13 novembre scorso. Hollande ha parlato dei piani di inasprimento delle leggi contro il crimine organizzato e il terrorismo, riforme che includono anche regole di ingaggio più flessibili per le forze di polizia e maggiori poteri in termini di fermi e perquisizioni.
La copertina polemica di Charlie Hebdo
Il settimanale Charlie Hebdo ha ricordato a modo suo il tragico anniversario, senza rinunciare alla sua linea di sfida. Nell’edizione per il primo anniversario della strage sulla copertina compare un Dio con un kalashnikov in spalla: “Un anno dopo, l'assassino è ancora latitante”, recita il testo a commento dell'immagine. La scelta del giornale satirico ha scatenato dure critiche, anche da parte del Vaticano.
Il messaggio di Mattarella a Hollande
Dall’Italia, il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha inviato un messaggio a Hollande in occasione del primo anniversario della strage. “Nel primo anniversario dell'orribile attacco terroristico che ha colpito la redazione di Charlie Hebdo, così come altri luoghi della capitale francese, desidero rinnovare, suo tramite, alle famiglie delle vittime e a tutti i cittadini francesi la mia più sentita solidarietà e vicinanza, insieme a quella di tutto il popolo italiano”, ha scritto Mattarella. “È ancora forte in tutti noi – prosegue – il ricordo incancellabile di quel vile attacco che ha colpito non solo Parigi ma l'Europa intera e i valori di libertà, pace e convivenza che contraddistinguono il nostro modo di vivere, per la difesa del quale Francia e Italia si battono e continueranno a battersi, unite, con coraggio e determinazione ovunque nel mondo”.
Il discorso di Hollande: “Sulla Francia minaccia spaventosa”
Hollande nel primo anniversario della strage di Charlie Hebdo ha detto che “il terrorismo non ha smesso di far pesare sulla Francia una minaccia spaventosa”. “Sul fronte esterno – ha affermato il presidente francese rivolgendosi alle forze dell'ordine – rispondiamo con le nostre forze armate che lottano al fianco dei nostri alleati contro la barbarie dell'Isis”. “Sul fronte interno – ha continuato il capo dell’Eliseo – rispondiamo braccando i terroristi, smantellando le loro reti, prosciugando le loro fonti di finanziamento”. E anche “bloccando la loro propaganda di radicalizzazione”. Hollande ha poi sollecitato una miglior cooperazione tra i servizi di sicurezza francesi per fermare gli attacchi di matrice terroristica. Parlando delle vittime tra le forze dell’ordine degli attentati di gennaio 2015 il presidente ha detto che “sono morti affinché noi potessimo vivere liberi”. “Desidero rendere omaggio ai gendarmi, ai poliziotti e ai militari che ogni giorno e notte sono in servizio per garantire la sicurezza delle strutture del Paese – ha detto il presidente – Un ringraziamento anche ai membri dei servizi di intelligence. Voi proteggete i francesi, e anche il loro stile di vita e la loro libertà, ed è questo l'obiettivo dei terroristi”.