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“Umiliato al mio arrivo in Italia”: Cesare Battisti incontra in carcere i Radicali

Parla dal carcere Cesare Battisti, il terrorista dei Pac riportato in Italia dopo una lunghissima latitanza. Battisti ha incontrato nel penitenziario di Oristano gli esponenti dei Radicali Maurizio Turco e Irene Testa i quali hanno spiegato di averlo trovato abbastanza bene ma dispiaciuto per come è stato trattato.
A cura di Susanna Picone
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Nel carcere di Oristano nel quale è stato portato subito dopo il suo arrivo in Italia, Cesare Battisti ha parlato per qualche minuto con gli esponenti dei Radicali Maurizio Turco e Irene Testa, che, insieme agli avvocati Annamaria Uras e Rosaria Manconi dell'Unione Camere penali, lo hanno incontrato nel consueto giro che i Radicali fanno nei penitenziari italiani. A loro il terrorista dei Pac catturato in Bolivia e riportato in Italia dopo una lunghissima latitanza ha affidato qualche pensiero. All’Adnkronos Testa e Turco hanno poi riportato lo sfogo di Battisti. “Lo abbiamo trovato abbastanza bene, tranquillo – hanno detto i due esponenti dei Radicali – Ci ha detto che alcuni parenti hanno fatto istanza per venirlo a trovare e ci ha parlato dei suoi tre figli, di cui due in Francia e uno in Brasile”. Battisti si sarebbe quindi soffermato sul suo ritorno in Italia e su come è stato gestito il suo arresto: “Ci ha ribadito che gli agenti della polizia penitenziaria di Oristano lo stanno trattando bene, cosa peraltro confermata da altri detenuti che non hanno denunciato alcuna anomalia, e, entrando più nello specifico, ci ha detto di essere rimasto male per come è stato trattato al suo arrivo in Italia, ci ha spiegato di essersi sentito umiliato e di non riconoscersi nella descrizione fatta della sua persona, perché ci ha detto testualmente di non essere più quella persona che era 40 anni fa, che non ci si può accanire così e non si può scontare una condanna due volte”.

Nessun commento sul video del ministro Bonafede – Battisti non avrebbe poi voluto commentare il video di Bonafede che tanto ha fatto discutere e avrebbe spiegato che in questi giorni, proprio per le tante inesattezze e cattiverie raccontate sul suo conto, ha preferito spegnere la tv e non leggere alcun giornale. In compenso, secondo Turco e Testa Cesare Battisti avrebbe iniziato a scrivere un libro dal carcere mentre è impegnato nella lettura di “Se questo è un uomo” di Primo Levi. “Non è voluto entrare nel merito delle accuse – hanno aggiunto ancora i due esponenti dei Radicali – Solo un pensiero ai figli, che ovviamente gli mancano moltissimo”.

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