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Ucraina, telefonata tra Putin e Poroshenko: accordo sul cessate il fuoco

Il giornalista Andrei Stenin scomparso ad agosto è stato ritrovato morto. Intanto continuano le violenze in Ucraina e Obama è arrivato oggi in Estonia.
A cura di Antonio Palma
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UPDATE- Mosca: "Non siamo parte in Causa" – Dopo il primo annuncio di un accordo permanente sul cessate il fuoco, il governo di Kiev ha rettificato il suo comunicato cancellando la parola "permanente" e usando l’espressione più generica di "regime di cessate il fuoco". La precisazione è arrivata dopo che dal Cremlino avevano spiegato che non vi era nessun accordo perché "la Russia non è una parte in causa nel conflitto", pur confermando che Putin e Poroshenko "si sono accordati in gran parte sui passi che favorirebbero al più presto il cessate il fuoco tra i reparti militari ucraini e i miliziani a sud-est del Paese". Intanto come informa la stampa russa, Putin ha dettato le sue condizioni per una tregua tra cui il ritiro delle truppe ucraine dal sud-est, l’apertura di corridoi umanitari e il controllo internazionale del cessate del fuoco. A Putin ha riposto indirettamente Obama che dall'Estonia ha avvertito: "I confini non possono essere ridisegnati dalla canna di una pistola".

UPDATE- Accordo per una tregua tra Putin e Poroshenko – Finalmente uno spiraglio di pace nella crisi ucraina. Il presidente ucraino Petro Poroshenko e il leader russo Vladimir Putin infatti si sono accordati per un "cessate il fuoco permanente" nell’Ucraina orientale. La notizia è stata resa nota ufficialmente da Kiev con un comunicato pubblicato sul sito della presidenza ucraina. Come confermano fonti del Cremlino, la svolta vi sarebbe stata durante il colloquio telefonico avvenuto questa mattina tra i due presidenti. La telefonata tra Poroshenko e Putin era stata anticipata dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia di stampa russa Itar-Tass, che aveva spiegato che la visione del presidente russo "sulle possibili vie d'uscita da questa situazione di crisi coincide in gran parte con quella del presidente ucraino". Per il momento comunque non sono state fornite altre informazioni e non sono noti i dettagli dell’intesa.

Non si ferma la scia di sangue in Ucraina. L'agenzia russa Ria Novosti ha annunciato infatti la morte in Ucraina di un suo fotoreporter scomparso lo scorso 5 agosto, il 33enne Andrei Stenin. "Il nostro collega Andrei Stenin è morto. Credevamo fosse prigioniero… ora sappiamo che è morto un mese fa", ha dichiarato il direttore dell'agenzia, Dimitri Kiselev. L'auto del reporter era stata ritrovata bruciata dopo un attacco dell'esercito ucraino ai separatisti filorussi nelle vicinanze di Donetsk, una delle città più insanguinate dai combattimenti tra le forze di Kiev e i separatisti nell'est dell'Ucraina. In un primo momento si era pensato ad un suo rapimento ed era nata una forte mobilitazione della stampa russa per la sua liberazione. Come ha spiegato il direttore di Ria Novosti, invece, "mentre stavamo facendo tutto il possibile, e anche l'impossibile, per salvarlo, Andrei già non era più vivo". Stenin, che era in Ucraina dal 13 maggio e aveva realizzato numerosi reportage tra i separatisti nell'est del Paese, purtroppo è l'ennesima vittima tra i giornalisti in Ucraina, come il reporter italiano Andrea Rocchelli.

Telefonata tra Putin e Poroshenko

Intanto nella stessa zona si continua a sparare nonostante le dichiarazioni di pace da parte di entrambi gli schieramenti. Come ha riferito il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia di stampa russa Itar-Tass, infatti ci sarebbe stata anche una telefonata diretta tra il presidente russo, Vladimir Putin, e quello ucraino, Petro Poroshenko, durante la quale entrambi avrebbero espresso la volontà di uno stop allo spargimento di sangue. Sempre secondo il Cremlino, i due leader "hanno continuato a discutere della crisi umanitaria e militare in Ucraina scambiandosi le loro opinioni sulle misure prioritarie per fermare lo spargimento di sangue" nel sudest del Paese. Per il portavoce russo la visione di Putin "sulle possibili vie d'uscita da questa situazione di crisi coincide in gran parte con quella del presidente ucraino".

Obama in Estonia

Intanto si muove anche la Nato con il presidente degli Stati Uniti Barack Obama che è arrivato oggi in Estonia accolto all'aeroporto dal ministro degli Esteri Urmas Paet e dall'ambasciatore americano Jeff Levine. Obama incontrerà il presidente della Repubblica Baltica Toomas Hendrik Ilves ed il primo ministro Taavi Roivas, ma anche Andris Berzins e Dalia Grybauskaite, rispettivamente presidenti di Lettonia e Lituania. L'arrivo di Obama nelle ex repubbliche sovietiche alla vigilia del vertice della Nato, che si terrà domani e venerdì in Galles, è ovviamente un chiaro messaggio al presidente russo Vladimir Putin e alle crescenti tensioni tra Russia ed Alleanza Atlantica.

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