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Ucraina, decine di morti nelle strade. Bonino: “Decise sanzioni” (DIRETTA)

La tregua richiesta dal presidente Yanukovich è stata ignorata dai manifestanti, che nelle prime ore dell’alba hanno attaccato le barricate della polizia.
A cura di Redazione
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Ore 22 – Per il Governo i morti sono 67. È di 67 morti il bilancio ufficiale di questi tre giorni di scontri tra polizia e manifestanti a Kiev. La cifra è stata annunciata in serata dal ministero della Salute ucraino. Intervenendo in parlamento, il braccio destro della Timoshenko, Oleksandr Turcinov, ha invece detto che i morti, dall'inizio dei combattimenti, sono stati più di 100.

Ore 21.15 – Angela Merkel, Barack Obama e Vladimir Putin ritengono che sia necessario “trovare una soluzione politica alla crisi in Ucraina al più presto possibile”: è quanto fa sapere anche il governo tedesco riferendo di una telefonata tra la Merkel e Obama e di un successivo colloquio telefonico della cancelliera anche con Putin. La Germania punta ora a un'azione diplomatica coordinata. Intanto l’ex premier ucraina Yulia Tymoshenko ha esortato l'opposizione a non negoziare più con il presidente Yanukovich. Il capo dello Stato, ha scritto Tymoshenko in una lettera dal carcere diffusa dal suo Partito della Madrepatria, deve essere immediatamente rimosso dal suo incarico e deve essere messo a disposizione della giustizia per “organizzazione di disordini di massa”. Per l’ex premier Yanukovich fa uccidere innocenti. Fonti mediche parlano di 100 morti solo oggi.

Ore 20.45 – Telefonata Obama-Merkel. Il presidente Barack Obama ha avuto un colloquio telefonico con la cancelliera tedesca Angela Merkel per fare il punto sulla situazione in Ucraina. I due leader – informa la Casa Bianca – si sono detti d'accordo per sostenere “una fine immediata delle violenze e una soluzione politica che sia nell'interesse del popolo ucraino”.

Ore 19.35 – Il parlamento di Kiev è riunito per una seduta di emergenza. Lo riferisce l'agenzia ucraina Unian precisando che sono presenti deputati dell'opposizione e alcuni della maggioranza del partito di Yanukovich. Ai lavori – secondo le stesse fonti – sarebbero presenti 227 parlamentari su 450.

18.30 – Ue: "Domani la lista dei nomi dei colpevoli" – Domani dovrebbero esserci le indicazioni dei nomi in riferimento alle sanzioni europee per l'Ucraina. Lo riferiscono fonti diplomatiche precisando che la lista sarà compilata dal Comitato per la Politica e la Sicurezza e dal Servizio di azione esterna della Ue.

Ore 18.05 – Bonino: “Accordo Ue su sanzioni contro responsabili violenze” – Il Consiglio Ue Affari esteri ha trovato un accordo per “procedere molto rapidamente, nelle prossime ore, a un bando sui visti e sugli asset finanziari di coloro che si sono macchiati di violenze” in Ucraina. Così il titolare della Farnesina lasciando la riunione straordinaria del Consiglio Ue Affari esteri sull'Ucraina.

Ore 17.50 – Riunione straordinaria dei ministri UE per discutere delle sanzioni – I ministri degli Esteri dell’Unione europea si sono incontrati per una summit di emergenza a Bruxelles, per valutare l'ipotesi sanzioni nei confronti dei responsabili del massacro di queste ore in Ucraina. Il ministro degli Esteri britannico William Hague ha riferito che le sanzioni che verranno discusse includono il divieto agli ufficiali ucraini di viaggiare nei Paesi e dell’Unione europea e il congelamento dei loro beni.

Ore 17.30 – Non è morta la paramedica Olesya Zhukovskaya – La ragazza aveva scritto “sto morendo” sul sito Vkontakte:

Ore 17.20 – Obama: “Yanukovich ritiri forze sicurezza” – "Il presidente ucraino deve ritirare immediatamente la sue forze di sicurezza e rispettare il diritto a una pacifica protesta". E' il comunicato della Casa Bianca, che sottolinea come “gli Stati Uniti sono indignati dalle immagini delle forze di sicurezza ucraine che usano armi automatiche contro il loro stesso popolo. L’uso della forza non risolverà la crisi”.

Ore 17.00 – Governo: "67 agenti presi in ostaggio" – Sono 67 i poliziotti catturati e tenuti in ostaggio dai manifestanti di piazza Maidan, a Kiev. Lo rende noto il ministero dell'Interno ucraino.

Ore 15.40 – E' stato diffusa una bozza del testo che dovrebbe essere approvato dai ministri degli esteri dell'UE nei confronti del governo ucraino. Il testo, non ancora ufficiale, è stato rilanciato dall'agenzia Reuters: "Alla luce del peggioramento della situazione l'UE ha preso con urgenza misure contro i responsabili dell'uso eccessivo della forza. Gli stati membri hanno deciso di attuare l'embargo delle armi e il divieto di esportare attrezzature utilizzate nella repressione. Qualsiasi escalation della violenza, compreso l'uso delle forze armate e l'indizione dello stato d'emergenza, deve essere evitata".

Nel frattempo la conta dei morti continua a salire. Per il Kiev Post sono 42 le vittime finora accertate. La CNN, invece, parla di almeno 100 morti e 500 feriti.

La ragazza che vedete nella foto sotto è una dottoressa di 21 anni che sarebbe stata colpita da un cecchino. Si chiama Olesya Zhukovskaya, ha scritto "sto morendo" sul sito Vkontakte. Poi è morta… E' stata immortalata da un reporter mentre tenta di fermare l'emorragia dal collo.

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UPDATE: La situazione si aggrava ora dopo ora. Il bilancio ufficiale parla di un ufficiale dell'esercito morto e di 29 feriti. Tuttavia un fotografo dell'agenzia Reuters ha immortalato, tra i civili, 15 corpi stesi a terra e coperti con dei lenzuoli. Si tratterebbe di manifestanti. Intanto si segnala che all'interno di un hotel da almeno un'ora è in atto un conflitto a fuoco tra agenti e insorti: i morti sarebbero non meno di 12. La situazione sta dunque precipitando: da Sochi, nel frattempo, si segnala che una ventina di atleti della nazionale Ucraina sarebbero in procinto di partire e tornare in patria.

L'ambasciatore americano e quello UE in Ucraina hanno diramato una dichiarazione congiunta, esprimendo "profonda preoccupazione per la ripresa delle violenze a Kiev. Sollecitiamo le parti a cessare il fuoco e ad instaurare immediatamente un dialogo per rispondere alle preoccupazioni del popolo ucraino ed evitare la perdita di altre vite umane". All'appello si è accodato anche Barroso. La Russia, nel frattempo, sta tenendo una linea piuttosto aggressiva e continua a chiedere a Yanukovich di non piegarsi alle richieste di Stati Uniti e Unione Europea.

Nel giorno in cui a Kiev dovrebbero arrivare i ministri degli esteri francese, tedesco e polacco, oltre che un inviato da Mosca, salta la tregua richiesta dal presidente Viktor Yanukovich. Nel cuore della capitale, in quella piazza Maidan da mesi al centro delle proteste anti-governative, sono ripresi gli scontri tra manifestanti e polizia e -secondo fonti ucraine – sarebbe in rapida ascesa il numero di feriti. Nel frattempo è stato evacuato il Parlamento. Nelle prime ore del mattino un centinaio di insorti ben armati hanno attaccato le barricate della polizia: se le forze dell'ordine reagiranno facendo uso massiccio della forza il bilancio delle vittime di questa settimana, fermo a 28, potrebbe aggravarsi ulteriormente. Al momento gli agenti starebbero tenendo la situazione sotto controllo sparando proiettili di gomma e riuscendo a far indietreggiare i manifestanti, che tuttavia hanno risposto lanciano sassi e bottiglie incendiarie. Tra le loro fila, secondo il governo, ci sarebbe anche un cecchino appostato sul tetto del conservatorio di Kiev e pronto a fare fuoco sui poliziotti.

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La tregua, dunque, non è durata neppure 24 ore. Ormai l'escalation di violenza fa temere la possibilità che esploda una guerra civile e per questo, dopo aver di fatto osservato passivamente per mesi, le diplomazie europee si stanno mettendo in moto per scongiurare il peggio. Presto si incontreranno a Bruxelles i ministri degli esteri dell'Unione Europea che valuteranno se applicare sanzioni sull'Ucraina. Jean-Marc Ayrault – primo ministro francese – ha detto: "Serve una decisione forte in termini di sanzioni graduali: occorre recuperare il dialogo affinché non ci si avvii lungo una strada senza uscita". Nel frattempo il Dipartimento di Stato USA ha varato sanzioni nei confronti di alcuni membri del governo ucraino: si tratterebbe di 20 "blocchi dei visti" che impedirebbero di entrare in territorio statunitense. Di tutt'altro avviso la diplomazia russa, che al contrario di quella americana si schiera apertamente con il governo e denuncia il tentativo di "colpo di stato" dei manifestanti.

La situazione rischia dunque di precipitare. Il Governo, infatti, ha deciso di mettere in atto misure eccezionali "antiterrorismo": nella capitale potrebbero essere inviati 500 paracadutisti per fronteggiare migliaia di manifestanti che, secondo i servizi segreti, sarebbero riusciti a mettere le mani su non meno di 1.500 armi da fuoco. E quella che si profila all'orizzonte è una spaccatura tra "due Ucraine": da una parte quella orientale e meridionale, più vicina a Mosca: dall'altra quella centro occidentale, con una forte opposizione al governo di Kiev.

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