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Trump si difende dalle accuse del libro di Wolff: “Non sono intelligente, sono un genio!”

Lo scrittore e giornalista Michael Wolff, infiltrato alla Casa Bianca, ha pubblicato un libro, uscito ieri, che ha fatto infuriare il presidente americano.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Non sono intelligente, sono un genio!". Il presidente Donald Trump ha risposto alle accuse contenute nel libro, in vendita da ieri, dello scrittore e giornalista Michael Wolff, che ha raccontato i restroscena di Steve Bannon. Trump attacca su twitter: "Ora che la storia della collusione con la Russia, dopo un anno di intense ricerche, si è rivelata una bufala totale, i democratici e i loro tirapiedi, i media produttori di fake news, hanno tirato fuori il manuale Ronald Reagan e sbraitano sulla stabilità mentale e l'intelligenza".

Wolff ha raccontato la sua esperienza di infiltrato alla Casa Bianca, dove secondo l'autore tutti considererebbero il presidente "un idiota". E ora il libro è già in cima alle vendite online.

"In realtà per tutta la mia vita le mie qualità migliori sono state la stabilità mentale ed essere veramente intelligente – ha aggiunto Trump sul suo profilo – Anche "Hillary la corrotta" ha provato a giocare queste carte e come tutti avete notato, le si sono bruciate tra le mani…Sono passato dall'essere un imprenditore successo, a una star della tv a presidente degli Stati Uniti (al primo tentativo). Credo che questo mi caratterizzi non come un uomo intelligente, ma come un genio. E un genio molto stabile!".

"Non ho mai messo in dubbio l'adeguatezza mentale" di Donald Trump, ha detto il segretario di Stato Usa, Rex Tillerson, in un'intervista esclusiva alla Cnn, rispondendo a una domanda proprio sul libro di Michael Wolff, "Fire and fury: inside the Trump White House", "Non ho alcun motivo di mettere in dubbio la sua adeguatezza mentale", ha dichiarato Tillerson, che ha inoltre assicurato di voler mantenere il suo incarico per l'intero anno. Lo scorso ottobre Nbc News aveva riportato che, nel corso di un incontro al Pentagono, Tillerson aveva definito Trump un "deficiente".

Ma Trump nega di aver parlato con il giornalista e autore del libro che sta facendo discutere: "Zero accesso alla Casa Bianca per lui. Mai parlato con Michael Wolff. Il suo libro è pieno di bugie, false rappresentazioni e fonti che non esistono", ha detto Donald Trump. Ma Wolff lo aveva subito smentito nella sua prima intervista tv dopo le anticipazioni: "Certo che ho parlato col presidente. Che abbia capito che era un'intervista o meno, non lo so, ma non era "off the record". Ho trascorso circa tre ore con lui nel corso della campagna e alla Casa Bianca", ha spiegato l'autore.

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