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Torna la “legge bavaglio”

Torna il ddl sulle intercettazioni, puntuale in attesa del 6 aprile.
A cura di Nadia Vitali
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Il tempo stringe, il 6 aprile si avvicina, e il Premier non sembra diposto ad aspettare con le mani in mano; anzi, puntuale torna a parlare di riforma della giustizia, immunità parlamentare e legge sulle intercettazioni, con spaventosa ed impeccabile solerzia.

Questa volta Silvio Berlusconi è deciso a non farsi fermare da nessuno: il ddl sulle intercettazioni verrà presentato secondo il testo originario, ovvero privo delle modifiche inserite dalla Commissione Giustizia, imposte da finiani e centristi che lo avevano di fatto, reso "intuile"  per le esigenze del Cavaliere.

I tempi per l'approvazione della riforma e del decreto, e per il reinserimento del vecchio articolo 68 della Costituzione che garantiva l'immunità parlamentare, richiesti da Berlusconi alla propria "corte", ovviamente sono strettissimi: questa volta, neanche un probabile stop da parte del Presidente Napolitano, in effetti già verificatosi, dovrà essere d'ostacolo. Volontariamente ed ulteriormente verrà dimenticato il fatto che viviamo (ancora) in una democrazia.

"Su queste dobbiamo andare avanti il più in fretta possibile e senza concedere nulla" ha dichiarato il Premier alla riunione dell'esecutivo: toni decisi e determinati, che sembrerebbero non lasciare spazio a dubbi. Gli stessi che dovrebbe usare per risolvere ben altre questioni che, al momento, gravano sul nostro paese ma che non vengono neanche prese in considerazione, se non in periodi di campagna elettorale.

Intanto la magistratura, abituata alle dimostrazioni di forza del Capo del Governo, non si lascia intimidire ma prosegue per la propria strada.

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