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Torino, al museo egizio sconto solo per gli arabi. Meloni: “Delirante, sia sospeso subito”

Una promozione del museo egizio di Torino rivolta solo alle famiglie arabe ha suscitato polemiche. Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, parla di una campagna “delirante” e chiede che “questa aberrazione sparisca immediatamente”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Delirante promozione del Museo Egizio di Torino: paghi un biglietto e ne prendi due se hai la carta d'identità araba”. A dirlo è Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, che apre la polemica su questa campagna lanciata dal museo torinese con tanto di pubblicità sui mezzi del trasporto locale per incentivare la promozione. La campagna era già stata lanciato lo scorso anno e prevede, come 365 giorni fa, un biglietto gratis agli arabi che si presentano alla biglietteria in coppia. Il direttore Christian Greco difende però la sua scelta definendola “un mezzo per condividere il prezioso patrimonio del museo con le genti del paese d'origine di quel patrimonio”.

Abbiamo rilanciato questa campagna – spiega la portavoce del museoper il pubblico arabo convinti che il compito di tutti i musei del mondo sia quello di aumentare l'audience senza fermarsi davanti alla barriere della lingua e della religione. Non è un caso se le nostre audioguide sono in sette lingue”. Si tratta, secondo quanto spiegato, di una “operazione di marketing culturale, non certo politica e ci spiace se il nostro scopo non sia stato capito e che possa venir strumentalizzato. Si tratta di una campagna locale, mirata a raggiungere le migliaia di persone di lingua araba che risiedono a Torino e provincia, ma che è stata anche allargata ai social attraverso l'azione di un'agenzia nazionale specializzata in comunicazione etnica a cui abbiamo dato il mandato”.

La protesta di Giorgia Meloni

La presidente di FdI, Giorgia Meloni, ha lanciato la sua accusa attraverso i social network. “I cittadini – spiega su Facebook – lo hanno scoperto dalla pubblicità apparsa su autobus e tram, rigorosamente in lingua araba e senza traduzione e che ritrae una donna velata e un uomo dietro di lei che sorride”. Poi continua: “Ricordiamo che il museo Egizio di Torino prende sovvenzioni pubbliche, è finanziato coi soldi degli italiani e che tra i cinque membri del CdA ci sono un esponente designato dal Comune di Torino, uno dalla Regione Piemonte e il presidente nominato direttamente dal ministero dei beni culturali”.

La Meloni rivolge poi un appello: “Chiediamo che questa aberrazione sparisca immediatamente e lanciamo un appello agli italiani: salvatevi dal mix letale Pd-M5S. Se volete un governo di patrioti non votate per chi censura la lingua italiana, mette il velo alle donne e usa i soldi pubblici per queste iniziative senza senso”.

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