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Terni, il neonato trovato morto nel sacchetto era ancora vivo quando è stato abbandonato

Il neonato trovato morto dentro un sacchetto della spesa, davanti a un supermercato a Terni, era ancora vivo quando è stato abbandonato dalla madre. Il bambino sarebbe morto successivamente per asfissia. A confermare questa versione, data dalla madre, è stata l’autopsia effettuata sul cadavere del piccolo.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il neonato trovato morto giovedì sera a Terni, dentro un sacchetto della spesa, era vivo al momento della nascita e quando è stato abbandonato. A stabilirlo è stata l’autopsia eseguita sul cadavere del piccolo abbandonato nel parcheggio di un supermercato. Che il neonato fosse vivo al momento dell’abbandono lo aveva già affermato la madre, ora denunciata a piede libero: una donna di 27 anni che viveva in difficili condizioni economiche. La donna ha confessato di aver abbandonato il bambino e ora rischia una condanna di 12 anni. Dopo l’autopsia, la donna ha riconosciuto il cadavere del neonato.

La donna – madre di un'altra bambina di due anni – non è in stato di fermo Al momento è “indagata a piede libero per infanticidio” e resta a disposizione dell’autorità giudiziaria, secondo quanto spiegato dal suo legale Alessio Pressi. Ieri la donna è stata interrogata a lungo in questura dalla pm Barbara Mazzullo. E proprio durante la confessione la giovane madre avrebbe raccontato di aver preso questa decisione per le sue difficili condizioni economiche. La 27enne avrebbe inoltre nascosto la notizia della sua gravidanza al compagno e ai familiari, decidendo di partorire da sola, tagliando il cordone ombelicale nel bidet. A quel punto avrebbe avvolto il neonato in una asciugamano e lo avrebbe messo in una busta. La stessa busta che è stata poi abbandonata nel parcheggio del supermercato dove giovedì sera il neonato è stato ritrovato.

Il sacchetto è stato visto da una donna che ha dato l’allarme, avvertendo subito le commesse del supermercato. Il bambino sarebbe morto per asfissia, probabilmente perché la busta era chiusa in maniera troppo stretta. “La mia assistita ha detto di essere uscita di casa con il compagno, di aver messo la busta con il piccolo ancora vivo nel bagagliaio, di aver detto all’uomo di entrare nel negozio, poi lei ha lasciato il piccolo nella busta aperta nell’aiuola adiacente al parcheggio. Ha spiegato più volte che sperava che qualcuno lo trovasse vivo”, afferma ancora il suo legale.

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