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Tasse raddoppiate al volontariato, che fine hanno fatto le modifiche promesse dal governo

Tasse raddoppiate per il mondo del non profit. Il governo promette interventi di modifica per cancellare la cosiddetta ‘tassa sulla bontà’: nel fascicolo di 970 emendamenti e 17 ordini del giorno depositati per il dl Semplificazioni nelle commissioni Affari Costituzionali e Lavori Pubblici del Senato ci sarebbe un emendamento della maggioranza proprio per intervenire sull’Ires.
A cura di Annalisa Cangemi
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Dopo l'approvazione del maxiemendamento alla manovra, il regalo di Natale del governo per il terzo settore ha scontentato tutti, associazioni di volontariato e opposizioni: Ires raddoppiata per fondazioni ed enti non profit e fondazioni, con l'aliquota aumentata dal 12 al 24 per cento. Dopo le polemiche il governo aveva promesso che avrebbe agito per attutire i contraccolpi che una tale tassa avrebbe avuto sui servizi offerti alla collettività. Ora il governo prova a rimediare: nel fascicolo di 970 emendamenti e 17 ordini del giorno depositati per il dl Semplificazioni nelle commissioni Affari Costituzionali e Lavori Pubblici del Senato ci sarebbe un emendamento della maggioranza proprio per intervenire sull'Ires, la cosiddetta ‘tassa sulla bontà'. Lo confermano i due relatori, Mauro Coltorti (M5S) e Daisy Pirovano (Lega). I lavori sul provvedimento slittano a martedì prossimo 15 gennaio (giorno in cui il testo sarebbe dovuto arrivare già in Aula).

Maurizio Martina attacca su Twitter l'esecutivo: "Siamo al 10 gennaio e sul raddoppio dell’Ires alle associazioni di volontariato il governo ancora fermo. Sveglia!". Martina ha poi rilanciato l'appello dell'Istituto Cottolengo, tra le strutture più colpite, dai tagli imposti da Bruxelles sulla legge di Bilancio: "Qualche giorno fa Don Andrea Bonsignori, vicedirettore dell'opera del Cottolengo ha lanciato un appello contro il raddoppio dell'Ires per le associazioni di volontariato. Dopo aver ascoltato il suo invito, oggi siamo venuti a Torino per conoscere questa straordinaria realtà e per toccare con mano quanto pesa la stangata del governo sul lavoro quotidiano dei volontari. Abbiamo conosciuto i ragazzi che qui stanno imparando un lavoro. Abbiamo visitato la scuola, incontrato i volontari, gli insegnanti, gli studenti. Sono un esempio concreto di come il terzo settore aiuti lo Stato nella tutela dei più deboli. Esperienze che vanno aiutate, non tassate di più". Il Cottolengo rischia di pagare oltre 1 milione di euro di Ires in più nel 2019.

Si è svolto a Palazzo Chigi un incontro fra il Forum del Terzo Settore e altri rappresentanti di enti religiosi e laici e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. "Il Presidente del Consiglio Conte e il sottosegretario Durigon a nome del Governo – ha detto Claudia Fiachi, portavoce del Forum Terzo Settore – hanno dato al Terzo Settore un segnale importante nel metodo e nel merito. Nel metodo perché è stato aperto un canale di comunicazione e confronto da noi apprezzato, che non sarà una tantum e diventerà strutturale. Nel merito abbiamo apprezzato il riconoscimento da parte del Governo del valore del Terzo settore per il Paese, l'opportunità di aprire una ampia discussione sulle priorità dell'agenda sociale e la disponibilità all'apertura di un tavolo di collaborazione strutturale". 

Il Forum ha comunque "preso atto degli impegni assunti dal Presidente del Consiglio e dal sottosegretario per un rapido completamento dei provvedimenti attuativi della riforma del Terzo settore, in primis la definizione di attività secondarie e strumentali, le linee guida per la raccolta fondi e per il bilancio sociale e le circolari sugli obblighi di pubblicità relativa ai contributi pubblici".

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