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Stupri di Rimini, Butungu ritratta: “Sono stati loro, io tenevo fermo il polacco”

Il 20enne congolese accusato dalla procura di Rimini di violenza sessuale di gruppo, rapina e lesioni aggravate ai danni di due turisti polacchi e di una trans peruviana ha cambiato versione rispetto a quella fornita ieri.
A cura di Davide Falcioni
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Guerlin Butungu, il 20enne congolese accusato dalla procura di Rimini di violenza sessuale di gruppo, rapina e lesioni aggravate ai danni di due turisti polacchi e di una trans peruviana, nel corso dell'udienza di convalida del fermo di stamattina ha cambiato la sua versione dei fatti.  Fino ad oggi aveva raccontato ai magistrati di essersi addormentato in spiaggia dopo una festa mentre erano stati compiuti gli stupri. Stamani, però, ha affermato di essere stato presente alle violenze, ma che a compierle sono stati i tre minorenni, due fratelli marocchini di 15 e 17 anni, e un 16enne nigeriano accusati di fare parte del branco. Butungo in particolare ha sostenuto che, mentre loro violentavano a turno la 26enne polacca, lui teneva fermo il compagno ma senza fargli del male. "Sono stati loro, io ero impegnato e tenere fermo il polacco". Il Gip Vinicio Cantarini al termine ha convalidato l'arresto del ventenne.

L'avvocato del 16enne nigeriano: "E' molto pentito"

Nel frattempo il 16enne nigeriano accusato di concorso con altre tre persone nella doppia violenza di Rimini, avrebbe dichiarato di essere molto pentito e avrebbe compreso la gravità di quello che è accaduto. E' quanto ha riferito il suo difensore, l'avvocato Giovanna Santoro, raggiunta telefonicamente al termine dell'udienza di convalida del fermo al tribunale per i minorenni di Bologna. Per la sua posizione, così come per quella dei due fratelli marocchini interrogati in precedenza, il gip Anna Filocamo ha stabilito la custodia cautelare in carcere per tutti. I tre verranno tenuti a distanza, in modo che sia impossibile comunicare tra di loro.

Minniti: "Orgoglioso delle nostre forze di polizia"

In questo quadro il Ministro degli Interni Marco Minniti intervenendo alla Summer School di Confartigianato, con riferimento agli stupri di Rimini, ha dichiarato: "Sono orgoglioso di forze di polizia che nel giro di poche ore sono capaci di risolvere casi così delicati. Era importante – ha sottolineato – che di fronte ad un reato così assoluto, inaccettabile e drammaticamente violento i colpevoli fossero assicurati ala giustizia". "Andava fatto, lo abbiamo fatto. Ma questo non basta – ha concluso -. Integrare significa anche far capire che per noi certi valori sono valori irrinunciabili. Il rapporto uomo-donna, ad esempio, non è lo stesso in tutte le culture: quello che abbiamo costruito in Occidente è uno dei frutti migliori della nostra cultura e dello straordinario impegno dei movimenti delle donne. Un elemento fondamentale della nostra democrazia".

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