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Qual è la Capitale Verde d’Europa del 2024: una città italiana ha sfiorato la vittoria

Dopo Tallinn, Estonia e Oslo è Valencia ad aggiudicarsi il titolo di Capitale verde d’Europa 2024. Una città italiana ha sfiorato la vittoria.
A cura di Giusy Dente
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Valencia, Ponte dei fiori
Valencia, Ponte dei fiori

Valencia è stata nominata Capitale verde d'Europa. Il titolo viene assegnato ogni anno a una città europea che costituisce un esempio ambientale da seguire per gli altri. La Commissione Europea consegna al vincitore 600.000 euro per finanziare programmi di sostenibilità ambientale. L'elenco dei vincitori precedenti include, tra gli altri: Tallinn, Estonia e Oslo. Quest'anno Valencia l'ha spuntata sull’altra finalista, Cagliari, che sarebbe stata in caso di vittoria la prima italiana a fregiarsi di questo titolo. La città italiana, dopo il secondo posto nell'edizione 2024, si è ricandidata anche come Capitale Verde Europea 2025.

Perché è stata premiata Valencia

La città spagnola è stata premiata per i suoi 5 milioni di metri quadrati di spazio verde: secondo il Rapporto della Commissione, il 97% dei residenti vive a meno di 300 metri da una grande area verde. Non solo: decisive sono state le credenziali di sostenibilità acquisite da progetti come il Parco del Turia, un alveo fluviale riconvertito in ampio spazio comune a disposizione della collettività, cittadini e turisti.Dopo la catastrofica alluvione del 1957, il fiume fu deviato: il progetto era tramutare il Turia in un'autostrada a più corsie. L'opposizione pubblica, tuttavia, ha ostacolato questo progetto, convertendolo in uno spazio verde nel centro della città. Oggi, infatti, è la meta preferita per trascorrere i pomeriggi assolati, per passeggiare o fare un giro in bicicletta. Ci sono infatti, percorsi speciali destinati a pedoni e ciclisti.

Valencia, Città delle Arti e delle Scienze
Valencia, Città delle Arti e delle Scienze

La zona ospita anche la Città delle Arti e delle Scienze, capolavoro futuristico dell'architetto valenciano Santiago Calatrava, una delle principali attrazioni della città (nonché location per le riprese di film di fantascienza come Star Wars e Westworld). Uno dei vantaggi dell'abbondanza di verde è che di conseguenza, c'è abbondanza anche di frutta e verdura. La città è circondata da La Huerta, più di 120 chilometri quadrati di frutteti e orti i cui prodotti vengono venduti nei mercati municipali di Valencia. Il più famoso è il Mercado Central, coi suoi quasi 300 venditori. La Commissione Europea ha ritenuto particolarmente meritevole il programma della città, impegnata a incentivare il cibo a Chilometro Zero: si sostiene la coltivazione e la lavorazione del cibo nello stesso luogo in cui viene venduto e consumato, al fine di ridurre i costi di trasporto e le emissioni di carbonio.

Valencia, Ponte del mare
Valencia, Ponte del mare

Come proteggere Valencia

Un punto critico attualmente è il futuro porto commerciale con terminal crociere di Valencia. È allo studio una proposta per espandere il porto, ma questo significherebbe attirare decine di migliaia di nuovi turisti all’anno. Se è una buona notizia per l'economia legata al turismo, dall'altro non lo è se si pensa all'impatto ambientale che questo avrebbe. Città come Barcellona e Venezia hanno faticato a far fronte al sempre crescente numero di turisti che vi arrivano tutto l'anno. La  preoccupazione è che anche Valencia possa subire la stessa sorte. Paola Llobet, l'attuale assessore al turismo e all'innovazione, ha proposto la creazione di mappe che indichino ai turisti le aree più congestionate, suggerendo percorsi alternativi per incoraggiare i turisti a visitare altri siti della città.

Valencia, Piazza del Municipio
Valencia, Piazza del Municipio

Altra sfida è legata alle Fallas di Valencia, una manifestazione tradizionale che prevede parate e fuochi d'artificio. Gigantesche statue colorate vengono esposte nei quartieri di tutta la città, per poi essere date alle fiamme, con colonne di fumo nero che si vedono a distanza. L'annuale festival primaverile è un punto dolente, in quanto a impatto ambientale, ma l'impegno dell'amministrazione locale è rendere il tutto più sostenibile, con alternative rispettose dell’ambiente, per esempio impiegando materiali interamente sostenibili (entro il 2030). Quest'anno, il fulcro delle Fallas è una gigantesca statua realizzata in legno, cartapesta e Neops, un'alternativa schiumosa al polistirolo ricavata da residui vegetali, come gli scarti della lavorazione del grano e dei cereali.

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