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Perché ci piace comprare le calamite per il frigo: il ruolo dei magneti per la nostra memoria

Per molti le calamite da frigorifero non sono altro che souvenire kitsch che ci portiamo dietro da una vacanza o un viaggio. Uno studio dell’università di Liverpool, però, ne rivela il ruolo fondamentale nel processare i ricordi.
A cura di Arianna Colzi
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Quanti di noi dopo una vacanza o un viaggio tornano a casa con calamite e souvenir? Si tratta di una tradizione che va avanti da decenni ed è un tentativo di portare con sé un ricordo del posto che si è visitato. Una pratica che si usava anche nei secoli precedenti quando al posto dei magneti si portavano a casa quadri, oggetti o prodotti alimentari della località che si era visitata. A ogni gita è collegata una serie di ricordi che, grazie a un piccolo magnete sul frigo, spesso a forma del monumento simbolo della città visitata, ci ritorna alla mente ogni volta che lo vediamo. Uno studio ha approfondito il valore e la funzione catartica delle calamite.

Oltre la tradizione: il valore delle calamite per la nostra memoria

I souvenir sono troppo spesso relegati nell'ambito delle tradizioni, talvolta kitsch, collegati al turismo e ai viaggi. Uno studio dell'Università di Liverpool, invece, ha approfondito per la prima volta l'impatto sulla mente umana delle calamite. Un magnete appeso sul frigo, se pensiamo a quante volte lo apriamo al giorno, è un ricordo molto più potente e stimolante delle centinaia di fotografie che scattiamo in vacanza e poi accantoniamo nel rullino dell'iPhone. A confermare tutto ciò sono stati anche i partecipanti allo studio: "Se vai in un posto qualsiasi, ovviamente in un giorno puoi scattare dalle 50 alle 100 foto. Mentre ora tendo a non fotografare nulla. Alla fine prendo solo una calamita da frigo", ha detto un partecipante.

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Le calamite ci aiutano a ricordare più delle fotografie?

Nello studio condotto dal professor Josh Byrom, molte persone hanno addirittura confessato di provare ansia all'idea di poter dimenticare di acquistare un magnete. Addirittura, alcuni dei partecipanti hanno dichiarato di aver comprato calamite random in aeroporto pur di non tornare a casa a mani vuote. Spesso questi oggetti appesi a un oggetto così di uso comune come il frigo, possono anche essere legati a una brutta vacanza, a un'esperienza negativa: le persone hanno rivendicato di tenerli ancora attaccati per ricordarsi di come hanno superato quel periodo difficile.

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Le calamite da frigo quindi sono spunti per la nostra memoria autobiografica. Lo studio dell'Università di Liverpool ha spiegato anche come funziona il nostro cervello davanti ai ricordi: i souvenir che vediamo più spesso durante il giorno inducono a dimenticare quasi i ricordi in cui ci imbattiamo più raramente. Questo accade anche perché, attraverso le calamite più esposte alla vista, le vacanze diventano argomento di discussione con gli ospiti che visitano la casa.

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