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Milano senza Castello Sforzesco: quando la città rischiò di perdere il suo simbolo e chi l’ha salvato

Abbiamo rischiato di non avere più il Castello Sforzesco. È stato vicinissimo alla demolizione, ma è stato salvato dall’abbattimento.
A cura di Giusy Dente
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Castello Sforzesco oggi
Castello Sforzesco oggi

Riuscireste a immaginare Milano senza il suo iconico Castello Sforzesco? Sembra impossibile, eppure in passato quello che è oggi un simbolo della città, amatissimo da residenti e turisti, in passato ha rischiato di essere abbattuto. La stessa sorte sembrava dovesse toccare anche ad altri luoghi della cultura, che sono stati salvati grazie all'impegno di un ente che ha fatto di tutto per tutelare i suoi punti di riferimento.

La storia del Castello

Il Castello Sforzesco è uno dei più grandi di tutta Europa. Fu eretto nel XV secolo da Francesco Sforza, divenuto da poco Duca di Milano, sui resti di Castello di Porta Giovia, antica fortificazione medievale risalente al XIV secolo. Nel tempo è stato più volte trasformato e restaurato: è stato una dimora signorile, una delle principali cittadelle militari d'Europa, mentre oggi ospita istituzioni culturali e musei. In età napoleonica, però, ha vissuto un momento di crisi che sembrava dovesse sfociare addirittura in una demolizione. Proprio una petizione popolare ne aveva chiesto l'abbattimento nel 1796, in quanto simbolo della "antica tirannide".

Castello Sforzesco di Milano
Castello Sforzesco di Milano

Con decreto del 23 giugno 1800 Napoleone ordinò la totale demolizione per la gioia della popolazione, che accolse positivamente i primi lavori sulle torri laterali e i bastioni spagnoli esterni. L'opera non fu mai portata a compimento, ma la proposta tornò prepotente alla ribalta alcuni decenni dopo. I milanesi ne volevano la distruzione per dimenticare i secoli di giogo militare. Al suo posto doveva sorgere un quartiere residenziale.

Lato nord-est del Castello, prima dello sterro del fossato e dei restauri eseguiti nel 1896-97, in Resoconto dei lavori di restauro eseguiti al Castello di Milano col contributo della sottoscrizione cittadina, a cura degli architetti Luca Beltrami e Gaetano Moretti, Milano, Allegretti, 1898, Courtesy Società Storica Lombarda ETS
Lato nord-est del Castello, prima dello sterro del fossato e dei restauri eseguiti nel 1896-97, in Resoconto dei lavori di restauro eseguiti al Castello di Milano col contributo della sottoscrizione cittadina, a cura degli architetti Luca Beltrami e Gaetano Moretti, Milano, Allegretti, 1898, Courtesy Società Storica Lombarda ETS

Chi ha salvato il simbolo di Milano

Dinanzi alle richieste di abbattimento, si è rivelato fondamentale l'operato di Luca Beltrami. L'architetto sottopose il Castello ad un'opera di restauro, riportandolo nel 1905 alo splendore della signoria degli Sforza. Luca Beltrami era il vicepresidente della Società Storica Lombarda ETS, uno dei centri di cultura più prestigiosi e attivi di tutta la Lombardia. Fondata il 21 novembre 1873 da Cesare Cantù, ancora oggi promuove studi e organizza incontri. Non solo: emette anche pareri sulla toponomastica della Lombardia per scegliere i nomi di strade, piazze e monumenti.

Castello Sforzesco
Castello Sforzesco

Martedì 28 novembre 2023 cominceranno le celebrazioni in onore dei 150 anni della Società. Nel 1884 non salvò da distruzione certa solo il Castello. Nel 1902 evitò l'abbattimento delle Colonne di San Lorenzo e, poco dopo, propose vari restauri. Il calendario degli appuntamenti andrà avanti fino a maggio 2024. Un altro motivo che ha reso la Società così importante nel panorama culturale è la sua apertura alle donne. Sin dall'inizio della sua storia, cominciata oltre un secolo fa, la Società Storica Lombarda ETS si è distinta per aver permesso la partecipazione anche alle donne. Ne è stata socia anche la Regina Margherita di Savoia. Oggi i membri sono circa 400, tutti impegnati per promuovere la cultura e il territorio.

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