Uffizi contro Jean Paul Gaultier per la Venere di Botticelli sugli abiti: chiesto risarcimento danni

Venere emerge dal mare e fluttua sulla superficie increspata dalle onde poggiando i piedi su una conchiglia. È nuda, con una lunga chioma che le copre le parti intime, mentre tiene le mani sul seno. Intorno a lei ci sono Zefiro abbracciato a una ninfa e l'Ora della Primavera. "La nascita di Venere", realizzato nel 1495, è uno dei più famosi dipinti di Sandro Botticelli, custodito nella Galleria degli Uffizi di Firenze: il quadro è un inno alla bellezza spirituale, all'amore come forza motrice. L'immagine è diventata la protagonista della nuova collezione firmata Jean Paul Gaultier, ma il museo fiorentino ha intrapreso un'azione legale contro la Maison francese, per utilizzo non autorizzato.
Cosa è successo tra Jean Paul Gaultier e gli Uffizi
La Galleria degli Uffizi ha intrapreso un'azione legale contro la Maison dello stilista francese Jean Paul Gaultier. La Casa di moda ha utilizzato su diversi capi di abbigliamento l'immagine del capolavoro di Botticelli, ma nessun accordo preventivo era stato stipulato, non era mai stato chiesto il permesso di usare l'opera. Il Codice dei Beni Culturali in questi casi prevede infatti la richiesta di una specifica autorizzazione e il pagamento di un canone. Questa legge riguarda l'uso di tutte le immagini della proprietà pubblica italiana.

Configurandosi un comportamento illecito, la Galleria ad aprile scorso ha prima inviato alla Casa di moda una lettera di diffida. La richiesta era chiara: ritirare dal mercato i capi con l’immagine della Venere o, in alternativa, stringere l’accordo commerciale necessario per sanare l’abuso. Da aprile a oggi, però, nulla si è mosso: la lettera di diffida è stata di fatto ignorata. Ecco perché la Galleria ha deciso di passare alle vie giudiziarie.

Ha avviato un'azione legale che prevede non solo il ritiro degli abiti illegittimamente realizzati, ma anche il pagamento di un risarcimento danni in favore del museo diretto da Eike Schmidt. Gli abiti "incriminati" appartengono a una collezione presentata ad aprile, ispirata all’arte barocca e rinascimentale reinterpretata dalla Maison in chiave più pop, contemporanea e audace.