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Perché gli accessori di Bottega Veneta sono intrecciati: come nasce l’iconica trama

L’Intrecciato è la texture che rappresenta al meglio l’identità di Bottega Veneta, Maison italiana che affonda le sue radici negli accessori in pelle: ecco la storia della trama che ha portato al successo il brand.
A cura di Arianna Colzi
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Una borsa Bottega Veneta
Una borsa Bottega Veneta

Borse, accessori, sandali: tutto il mondo di Bottega Veneta si muove intorno all'intramontabile Intrecciato, noto in tutto il mondo anche con la sua traduzione inglese braids, è la texture che rappresenta l'identità del brand italiano dall'anno della sua fondazione, nel 1966, fino all'attuale Direzione Creativa di Matthieu Blazy. La Maison fondata in Veneto da Michele Taddei e Renzo Zengiaro, è fin da subito diventata celebre per la qualità della sua lavorazione artiginiale. Mentre le principali aziende basano la loro riconoscibilità anche sui loro loghi, dalla doppia di C di Chanel passando per la F di Fendi e la V di Valentino, Bottega Veneta ha costruito un heritage che oggi viene reinterpretato e innovato portando con sé la pelle intrecciata.

Juliane Moore alla sfilata A/I Autunno/Inverno 2024-25 di Bottega Veneta
Juliane Moore alla sfilata A/I Autunno/Inverno 2024-25 di Bottega Veneta

Come nasce l'Intrecciato

La pelletteria e moltissimi modelli di scarpe del marchio sono realizzate con un tessuto in pelle con motivo intrecciato. I tasselli di questa pelle morbida, spesso pelle d'agnello, sono così resistenti che è impossibile lavorarli con la macchina da cucire per questo vengono intrecciati manualmente, tendenzialmente da due o più o persone. La texture braided (incrociata), viene cucita con un rigido schema diagonale che dà vita al pattern che oggi conosciamo. Si tratta di una lavorazione finissima e pregiata, nonché resistente, che impiega giorni di lavoro, in media più di cento tasselli la cui lunghezza varia a seconda del prodotto che deve essere realizzato.

Una Mini Jodie
Una Mini Jodie

L'Intreccio nasce agli inizio degli anni Settanta, dunque coincide in larga parte con la storia del brand. Nei decenni il design del marchio ha coinvolto tutte le categorie di prodotto, dalla gioielleria all'arredamento, passando per gli accessori per uomo e donna. L'iconica tecnica dell'intreccio è stata reimmaginata stagione dopo stagione in colori, materiali e motivi diversi. Laura Moltedo, ex moglie di Michele Taddei, uno dei due fondatori, comprende subito le potenzialità di questa trama e sperimenta nuove tecniche di produzione, visto che agli inizi il brand era specializzato solo in accessori in pelle. Una delle prime borse intrecciate serve a lanciare anche quello che sarà per anni lo slogan del brand When Your Own Initials Are Enough (Quando le tue iniziali sono sufficienti): la campagna pubblicitaria con questa frase invitava i clienti a personalizzare le proprie borse con le iniziali del nome, con il riferimento al fatto che fossero le uniche che contavano a differenza delle iniziali dei grandi brand.

La campagna di Bottega Veneta degli anni Settanta
La campagna di Bottega Veneta degli anni Settanta

Se Tomas Maier, Direttore Creativo di Bottega Veneta agli inizi degli anni Duemila, quando il brand passerà sotto il controllo di Kering, reinventa l'Intrecciato con una delle prime it-bag, la Cabat, sarà Daniel Lee a dare una visione moderna e contemporanea alla trama. Il designer riporterà sulle passerelle una versione contemporanea della Pouch Bag, già diventata celebre negli anni Ottanta: con questa riedizione inizia la Bottega-mania, tutti vogliono gli accessori in pelle braided della Maison. Ora con Matthieu Blazy, dopo aver stupito tutti con la Sardine, un'altra it-bag che ha dominato le stagioni passate, l'Intrecciato appare più contemporaneo che mai, passando dagli accessori ai capi di abbigliamento.

Un abito con motivo Intrecciato della collezione P/E 2024 di Bottega Veneta
Un abito con motivo Intrecciato della collezione P/E 2024 di Bottega Veneta
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